Maggio 15, 2024

Prezzo del Petrolio, un’altra settimana è andata via con guadagni

Ha ripreso quota in maniera decisa il prezzo della petrolio, con il WTI e il Brent che stanno beneficiando di un contesto decisamente favorevole per le quotazioni, giunte al livello più elevato dal mese di novembre.

Cosa succede al prezzo del petrolio

prezzi del petrolioNell’ultima settimana la quotazione del Brand è ritornata sugli 85 dollari al barile, mentre Il texano WTI ha superato gli 81 dollari al barile, disegnando anche un harami bullish.

Lo slancio è arrivato soprattutto dai dati sul mercato petrolifero statunitense. L.’EIA infatti ha evidenziato che le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono scese di 1,5 milioni di barili a settimana scorsa, praticamente l’opposto di quello che si aspettavano i mercati. Ciò vuol dire che la domanda di oro nero negli Stati Uniti è robusta, che questo agisce alla rialzo sul prezzo del petrolio.

La stessa agenzia internazionale per l’energia ha inoltre rivisto al rialzo le prospettive sulla domanda di greggio per il 2024. Adesso anziché vedere un probabile surplus di offerta, viene visto un deficit.

Le turbolenze geopolitiche e l’Opec

Un ruolo importante nel rialzo recente del prezzo del petrolio lo rivestono anche le tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Gli attacchi dei ribelli alle navi che transitano nel Mar Rosso fanno crescere l’escalation. Inoltre gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie rosse hanno provocato l’incendio nella più grande raffineria di Rosneft.

E poi c’è il ruolo dell’OPEC. Il cartello ha deciso di recente estendere i tagli produttivi, e nel suo rapporto mensile ha evidenziato che la domanda globale di petrolio dovrebbe crescere sia nel 2024 che nel 2025. Anche questo è un fattore importante per il rialzo del prezzo del petrolio.

NB. I prezzi del petrolio possono essere negoziati anche sugli opzioni binarie broker Europa.

L’inflazione USA argina la corsa

L’unico fattore che ha agito come un freno alla corsa dei prezzi del petrolio è stato il recente report sui prezzi degli Stati Uniti, che ha evidenziato che l’inflazione non sta scendendo in maniera forte come si sperava. Questo alimenta le prospettive di tagli dei tassi di interesse più in là nel tempo e non nell’immediato, con inevitabili conseguenze sulla ripresa economica e quindi sulla domanda di petrolio.

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