Comincia all’insegna della frenata la settimana di alcune materie prime. I prezzi di rame e nichel ad esempio perdono quota, dopo la corsa (e l’alta volatilità) vista di recente.
Cosa accade ai prezzi di rame e nichel
A pesare sull’umore del mercato è l’aumento dei focolai di covid in Cina, il consumatore di punta dei metalli industriali. Questo ha offuscato le prospettive della domanda e aumentato le preoccupazioni per le interruzioni dell’offerta, così da spingere gli investitori verso le prese di profitto. Di conseguenza i prezzi di rame e nichel sono scesi.
Inoltre i fondamentali risentono anche dalle sanzioni occidentali contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, che ha suscitato preoccupazioni per l’offerta di metallo.
Anche un dollaro USA meno tonico ha anche pesato sui prezzi. Sul biglietto verde motli investitori stanno adottando una strategia breakout pullback trading.
La Cina al centro delle attenzioni
La situazione maggiormente al centro dell’attenzione è la Cina. L’aumento delle restrizioni da Covid ha spinto l’hub finanziario di Shanghai a lanciare un blocco in due fasi, che potrebbe ulteriormente smorzare le prospettive di crescita per la seconda economia più grande del mondo. Questo incide sui prezzi di rame e nichel.
Questa settimana, i mercati e gli investitori continueranno a monitorare l’impatto del Covid sull’offerta e la domanda di metalli.
Andamento sui mercati
Intanto il rame a tre mesi sul London Metal Exchange è sceso a $ 10.208 la tonnellata. Invece il contratto di rame di riferimento sullo Shanghai Futures Exchange è sceso a 73.090 yuan ($ 11.466,36) la tonnellata. Si tratta di una delle commodities più negoziate sui broker opzioni binarie no UE.
Il nichel di Shanghai è crollato a 213.180 yuan per tonnellata, poco più di 30mila dollari, dopo aver registrato venerdì un guadagno settimanale record.