Settembre 18, 2024

La storia e le cause dei terremoti in Italia

In Italia a partire dal medioevo fino ad arrivare ai giorni nostri sono molti i terremoti che si sono registrati, ma quale può essere la causa di tale fenomeno?

Per chiarire meglio tale argomento vogliamo impegnarci in questo articolo di dare ai nostri lettori le informazioni più importanti riguardo le notizie sui terremoti in Italia.

Il nostro Paese si trova al margine di convergenza tra due placche di grandi dimensioni, ovvero quella africana e quella euroasiatica.

Il relativo movimento tra queste due placche ha come conseguenze l’accumularsi di energia e uno stato di deformazione che in maniera occasionale viene poi rilasciata sotto forma di terremoti di varia intensità.

Dalle notizie sui terremoti in Italia che abbiamo dal 1900 fino ai giorni nostri si sono verificati ben 30 terremoti di intensità molto forti, si ricorda tra tutti quello avvenuto nel 1908 che portò alla distruzione di due regioni: Messina e Reggio Calabria e le regioni limitrofe.

L’attività sismica si sviluppa principalmente lungo la catena degli Appennini e nelle Alpi orientali, fino ad arrivare in Sicilia.

Il livello di magnitudo massimo dei terremoti che si è avuto in Italia è di circa 7; le due regioni che sono considerate asismiche sono Sardegna e Salento.

In Italia si ha un’attività sismica pressoché superficiale, ciò significa che le sorgenti dei terremoti si trovano nella crosta terrestre e ad un livello di profondità dei 10 chilometri, questo fa sì che anche nella situazione in cui si verifica un terremoto di magnitudo basso, quest’ultimo può rivelarsi molto pericoloso.

Anche se le conseguenze sismiche non arrivano a raggiungere quelle di molti altri luoghi della Terra, l’esposizione molto alta e la vulnerabilità contribuiscono a rappresentare un notevole rischio sismico.

I mari che circondano l’Italia sono caratterizzata da un’attività sismica di lieve entità nella zona ligure, tra la Corsica e Imperia, nel basso Adriatico e nel canale di Sicilia e tra il canale d’Otranto e le Tremiti, secondo quanto rilevato dalla Sismologia Strumentale.

Nella parte corrispondente al basso Tirreno, si verificano i terremoti più intensi, che raggiungono fino i 500 chilometri del territorio italiano, dovuti al fattore della subduzione della litosfera oceanica sotto l’arco calabro.

Come dimostrati da molti studi l’Appennino si sta allargando, dall’Adriatico al Tirreno, ad una velocità di circa 5 millimetri all’anno che nel corso di due secoli può arrivare a misurare anche ad una deformazione di un metro.

Tra la Pianura Padana e la Calabria le faglie grazie al loro sistema complesso e ramificato consentono di resistere a questo fenomeno poiché hanno un loro attrito.

Quando però succede che l’allargamento riesce ad abbattere questa resistenza, si verifica che queste si spostano in pochissimo tempo entro lo spazio che non avevano coperto durante i due secoli precedenti.

Dalla misura dello spazio che occupa la faglia spostandosi corrisponde il livello di magnitudo del terremoto.

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