Stando alle parole di Lee Hockstader, corrispondente da Parigi per il Washington Post, pare che per Zelensky sia sempre più vicino lo spettro della fine degli aiuti. Quantomeno di una loro sostanziale diminuzione, specie se, con le elezioni americane che si svolgeranno nel 2024, Biden dovesse lasciare il posto a Donald Trump. Nei venti mesi di durata del conflitto russo-ucraino, la Casa Bianca ha speso qualcosa come 230 miliardi di dollari, non certo una cifra banale. Ciononostante, anche se dovesse verificarsi una diminuzione degli aiuti, l’Europa provvederebbe comunque a garantire la sopravvivenza dell’Ucraina, nonostante i costi siano stati e sono tuttora gravosi, specie per alcuni paesi europei. Un ritorno di Trump tuttavia sembra preoccupare i democratici europei, che cercano già da ora di prepararsi ad incassare l’eventuale colpo. Non vogliono ripetere quindi l’errore del 2016, quando l’arrivo del biondo presidente li colse impreparati. Tutto ciò mentre la macchina da guerra russa si sta riorganizzando alla grande, probabilmente in vista di uno scacco matto definitivo. Del resto come ha dichiarato Putin: “Senza gli aiuti degli Stati Uniti, Kiev finirebbe le munizioni in una settimana.” Certamente Zelensky non è intenzionato a stare alla finestra. La sua idea sarebbe quella di costruire nuove fabbriche in grado di produrre armamenti maggiormente all’avanguardia. Il problema nasce dal fatto di riuscire ad ottenere risultati in tal senso in tempi accettabili. Oltretutto, come accennato già in precedenza, i costi per gli aiuti all’Ucraina sono stati onerosi per alcuni paesi europei, specialmente la Francia, oltre alla Germania e alla Gran Bretagna, che tra l’altro ancora non si sono riprese al cento per cento a seguito della pandemia. Fonte: https://strumentipolitici.it/washington-post-lucraina-finira-quando-gli-usa-smetteranno-di-aiutarla-e-secondo-il-quotidiano-statunitense-smetteranno-presto/