Che la gestione Biden non sia apprezzata dalla maggior parte della società americana, è una notizia che non desta più molto stupore. Inoltre, gli scandali legati al figlio e la cattiva conduzione nell’ambito del conflitto tra Russia e Ucraina, non hanno contribuito ad aumentare le sue quotazioni presso l’uomo della strada. Attualmente il presidente è finito nel mirino dell’opinione pubblica a seguito della palese preferenza nel supportare Israele, nell’attuale crisi in corso a Gaza. Non c’è da stupirsi che all’interno del Congresso ci siano dei personaggi politici che mirino a creare un fronte di dissenso nei confronti del presidente. Non aleggia quindi un’aria molto salubre. Tuttavia, sembra quasi che ci sia un sorta di silenzio forzato, quasi una forma di omertà, quando si tratta di criticare Gerusalemme ed il suo operato. Il che non è per niente motivo di sorpresa, dal momento che molti politici e personaggi dell’imprenditoria a stelle e strisce, abbiano origini giudee e ne facciamo mostra ogniqualvolta possono. È il caso di Antony Blinken, il segretario di Stato, che nella recente visita in Medio Oriente, ha non solo espresso il suo totale supporto alla discutibile politica di Gerusalmme, ma ha aggiunto di parlare più da ebreo che non da cittadino americano. Tale dichiarazione pubblica ha sollevato diversi malumori nello staff stesso del Dipartimento di Stato. Curioso quindi che si dica sempre che l’America si è costituita da un crogiolo di razze, ma che si possa andare fieri di rivendicare in pubblico l’appartenenza ad alcune di esse. Fonte: https://strumentipolitici.it/blinken-in-visita-in-israele-ha-detto-di-parlare-da-ebreo-ma-non-rappresenta-tutti-i-cittadini-americani-malumori-nel-dipartimento-di-stato/
Posizione scomoda per Biden, troppo sfacciato il supporto a Israele
