Si sono conclusi ieri i World Games Special Olympics a Los Angeles: una settimana di competizioni sportive in cui si sono cimentati 7000 tra adulti e ragazzi con disabilità intellettiva provenienti da 177 Nazioni, che hanno reso l’appuntamento californiano il più grande evento sportivo dell’anno.
Impegno, partecipazione, condivisione, accoglienza, disponibilità, emozioni: questo e molto altro sono stati i Giochi, una sette giorni in cui lo sport ha espresso i suoi più alti valori attraverso la partecipazione di atleti di tutto il mondo, che hanno dato il meglio di sé per rappresentare il proprio Paese, felici di esserci anche senza salire i gradini più alti del podio.
Perché Special Olympics è anche e soprattutto questo: la vittoria è esserci. Ed Herbalife, condividendo nei propri valori aziendali lo spirito genuinamente sportivo che ha permeato i Campionati, non poteva non essere a fianco dei ragazzi e delle ragazze che hanno animato la manifestazione, di cui a livello internazionale è stata Partner Ufficiale. Un sostegno che ha pervaso le sedi locali della multinazionale americana: Herbalife Italia ha sostenuto la partecipazione della delegazione italiana di nuoto grazie al contributo dei suoi Membri per le spese di viaggio e soggiorno degli atleti, a cui l’azienda ha fornito anche l’intera gamma dei prodotti e integratori sportivi e magliette brandizzate.
Ed è a loro, – a Claudia Boi (oro nei 200m stile libero e bronzo nei 100m dorso), Giacomo Brunello (quarto posto nei 1500m in acque libere), Alessio Carpenedo (batterie degli 800m stile libero e 1500m in acque libere), Federico Correzzolla (oro negli 800m stile libero), Paolo Fanelli (bronzo 100m misti), Paola Giorgetta (oro nei 25m dorso e bronzo nei 50m stile libero), Stefano Meda (argento nei 100m stile libero) e Andrea Seffusatti (sesto posto nei 1500m in acque libere) – e a tutti gli altri ragazzi e ragazze che erano a Los Angeles che va il saluto e il ringraziamento di Herbalife, per aver mostrato a “ogni villaggio, ogni città, ogni nazione” – come recitano le parole di Eunice Kennedy che questi Giochi li ha ideati a fine anni Sessanta – che lo sport non è fatto solo di medaglie.