Settembre 11, 2024

Essere allergici al glutine ed al lattosio non è certo raro. In Italia, nel 2015 erano 164.492 gli allergici al glutine diagnosticati, anche se si crede fossero di fatto molte di più le persone celiache nel nostro Paese. Molte persone celiache sono anche intolleranti al lattosio. Ciò è dovuto al fatto che l’allergia al glutine ha come conseguenza la distruzione dei villi intestinali, ovvero delle estroflessioni che si trovano nell’ultimo tratto dell’intestino e che servono ad assorbire le sostanze nutritive. L’enzima che si occupa della digestione del lattosio, detto enzima lattasi, si trova nella parte superiore dei villi intestinali. Se vengono distrutti i villi intestinali non vi sarà di conseguenza nell’organismo un numero sufficiente di enzimi lattasi per digerire il lattosio. Per questo motivo molti celiaci devono ricorrere al cibo senza glutine e senza lattosio.

Cosa fare se si è celiaci

Coloro che presentano un’intolleranza al glutine non diagnosticata, per i motivi citati prima, trovano probabilmente difficoltoso anche digerire il lattosio. Questa difficoltà nel digerire il lattosio si traduce spesso in problemi intestinali, in senso di gonfiore e in affaticamento. Di conseguenza, è opportuno che coloro che hanno appena ricevuto una diagnosi di celiachia riflettano riguardo alla possibile presenza dei sintomi dell’intolleranza al lattosio. Se il celiaco crede di avere sintomi riconducibili anche all’intolleranza al lattosio, è  spesso opportuno che per un certo periodo di tempo adotti anche una dieta priva o a ridotto consumo di lattosio. In caso di sintomi riconducibili all’intolleranza al lattosio è consigliabile rivolgersi al proprio medico o ad un gastroenterologo che possano prescrivere un test del respiro al lattosio. Quest’ultimo si basa sulla determinazione dei gas che vengono emessi dall’organismo nella fase di espirazione dopo aver assunto alimenti contenenti il lattosio. Infatti, se il lattosio non viene digerito, a casusa della fermentazione dei batteri vi sarà un’elevata concentrazione di idrogeno nell’aria espirata.

Cosa fare in caso di intolleranza al lattosio

In caso sia stata diagnosticata un’effettiva intolleranza al lattosio, è opportuno consultarsi con il proprio medico o con un gastroenterologo. In caso l’intolleranza al lattosio sia conseguenza dell’intolleranza al glutine, spesso viene chiesto di seguire per un certo periodo una dieta priva di alimenti a base di lattosio. Dopo questo periodo, il medico andrà ad eseguire nuovamente il test del respiro al lattosio, in modo da verificare se l’intolleranza al lattosio sia provocata dall’ingestione di glutine da parte di un soggetto sensibile o se il soggetto sia effettivamente intollerante anche al lattosio. In quest’ultimo caso, il soggetto dovrà evitare permanentemente di ingerire cibi che possano contenere lattosio, quale il latte ed i suoi derivati. Grazie alla maggiore sensibilità nei confronti delle intolleranze alimentari, oggigiorno è facile trovare prodotti sostitutivi che richiamino il sapore del latte ma che ne siano di fatto privi. Anche i ristoranti spesso offrono alla propria clientela soluzioni per chi presenta un’intolleranza al lattosio. Tutto ciò che resta da fare alla persona che si scopre intollerante è informarsi riguardo a quali cibi può consumare e a dove comprare il proprio cibo.

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