Gli Stati Uniti spingono decisamente verso l’escalation. Durante e dopo il summit di Vilnius, il presidente Joe Biden ha fatto due mosse che mostrano, qualora ve ne fosse ancora bisogno, le intenzioni guerrafondaie di Washington. Sleepy Joe ha infatti firmato il decreto per richiamare altri tremila riservisti e destinarli all’Europa. Il contingente americano sul nostro continente ammonta già a più di centomila unità, dunque tremila soldati possono sembrare pochi a confronto. In realtà, è solo un primo passo verso il consistente aumento fatto presagire dal nuovo piano di difesa della NATO presentato al vertice lituano. Poi mostra come gli USA vogliano tenere in buona forma le proprie truppe, agevolandone la rotazione con forze fresche. Biden ha anche autorizzato la fornitura a Kiev delle bombe a grappolo, vietate da una convenzione internazionale dell’ONU. A tale convenzione non hanno aderito né gli USA, né l’Ucraina e né la Russia, ma l’hanno ratificata la gran parte dei membri della NATO. La pericolosità di questo tipo di ordigni per la popolazione civile e per lo stesso esercito ucraino è stata sottolineata da molti commentatori militari. Ma gli arsenali americani languono e bisogna pur dare qualcosa a Zelensky per supportare la sua fiacca controffensiva. Lo stallo in cui si è impantata questa operazione, preannunciata e sbandierata da mesi, è imbarazzante per tutto il blocco euroatlantico. Invece di sfondare le linee difensive russe, infatti, gli ucraini paiono sul punto di crollare essi stessi. Il Pentagono spera così di poter aiutare in qualche modo Kiev a fare qualche passo avanti, ottenere qualche vittoria anche minima, ma che può servire da dare in pasto all’opinione pubblica e magari per le prossime trattative. Fonte: https://strumentipolitici.it/la-nato-scherza-col-fuoco-300mila-soldati-ai-confini-russi-e-bombe-a-grappolo-per-gli-ucraini/