Il pensiero unico monetarista, che attualmente domina la scena sfruttando l’intreccio fra politica, finanza e mondo accademico, sta distruggendo sé stesso come Crono divorava i suoi figli. Infatti ha iniettato nella sfera della finanza un’immensa liquidità che non ha però un vero controvalore e l’ha staccata da quell’economia reale sotto la quale dovrebbe stare. Quando nel 1971 moneta e convertibilità in oro furono separate, la finanza iniziò ad essere il supporto degli interessi sovraordinati al mondo reale. In tutto ciò l’americana Federal Reserve System (FED) ha avuto pesanti responsabilità e dovrà un giorno rispondere del disastro che sta creando il capitalismo finanziario, il quale prima si è cibato dell’economia reale e poi ha buttato gli Stati Uniti e il resto del globo in una tempesta monetaria, con la stampa infinita di “moneta fiat” (quella priva di controvalore reale). Nick Hanauer, direttore di hedge fund, ha dichiarato la sua preoccupazione verso quella che sarà la reazione delle persone comuni: quando saranno stufi delle plateali ingiustizie economiche, “verranno a cercarci coi forconi”. Nella storia dell’uomo, infatti, ogniqualvolta una ricchezza sia sta accumulata in volume eccessivo e in maniere deleterie, alla fine “sono sempre arrivati i forconi”. Ora la FED deve fare delle scelte cardinali per uscire dall’impasse. Sì, ma quali? Sembra che sia davanti al dilemma dell’asino di Buridano e che l’esito sia sempre terribile: nella favola l’asino moriva di fame e di sete, nella realtà di oggi potrebbe essere il default finanziario degli USA. Alzare i tassi sul debito o tenerli così? Aprire alla probabile recessione? Il problema verrebbe comunque solo differito.
Fonte: https://strumentipolitici.it/la-fed-e-lasino-di-buridano-inflazione2-o-recessione/