Budapest ha lanciato una consultazione nazionale per conoscere l’opinione dei propri cittadini sul tema delle sanzioni anti-russe e della loro ricaduta sull’economia europea. Un questionario verrà distribuito ad ogni famiglia e dovrà essere riconsegnato entro il 9 dicembre: il senso delle domande contenute in esso è capire se gli ungheresi vogliono che il governo continui ad opporsi alla politica sanzionatoria di Bruxelles. Questo genere di consultazione è uno strumento che in Ungheria viene usato già dal 2015, ma non è legalmente vincolante, pur essendo utile al governo per capire quale consenso riscuotono le sue decisioni. I recenti sondaggi confermano che gli unghersi, così come i tedeschi, non hanno una buona opinione delle sanzioni e dei loro effetti. Il think tank Századvég Foundation ha trovato che l’83% degli ungheresi vedono una ricaduta pesante e negativa dalle sanzioni, che non sono per nulla approvate dal 68% degli intervistati. Pure in Germania si respira la medesima atmosfera: un sondaggio delle televisioni RTL e NTV mostra come il 57% dei tedeschi pensa che i danni delle sanzioni ricadano più su Berlino che su Mosca e il 18% le vede danneggiate in ugual misura. In un’intervista alla radio pubblica “Kossuth”, il primo ministro ungherese Victor Orbán ha detto che i suoi cittadini non sono più i soli a domandarsi cosa stia realmente succedendo e chi ci stia davvero guadagnando dalle sanzioni e dal conflitto in corso. Se i russi non ci stanno rimettendo (perché Mosca sta comunque vendendo il suo gas e il suo petrolio) e gli americani stanno conquistando nuovi mercati (perché i Paesi UE devono di fatto compare il suo gas liquefatto e le sue risorse energetiche), allora che senso ha per l’Europa continuare questo gioco suicida? Perché invece non chiedere che i contendenti posino le armi e si mettano a negoziare? Non certo l’Ucraina, che è usata come combattente di una “guerra di prossimità”, ma gli USA, che sono i veri manovratori e finanziatori di Kiev: per Orbán, dunque, Mosca e Washington devono fermarsi e provare a negoziare, e Bruxelles deve smettere di imporre sanzioni senza senso e senza utilità. FONTE: https://strumentipolitici.it/lungheria-chiede-la-pace-e-lancia-una-consultazione-popolare-sulle-sanzioni-anti-russe/