SICILIA: Quale politica sanitaria?

LETTERA APERTA
SICILIA: Quale Politica sanitaria?
La Politica sanitaria siciliana, naviga a vista ormai da mesi e non approda da nessuna parte, fino ad oggi infatti ha proclamato solo annunci sonanti e poco più.
A fronte di una spesa di oltre 9 miliardi di euro, i servizi sanitari erogati nell’isola risultano generalmente mediocri in ambito ospedaliero e scarsi sul territorio.
Dal 15 gennaio 2015, data in cui la riorganizzazione della Rete Ospedaliera è stata annunciata e insieme con essa, la Dotazione Organica prevista, nulla è in essere. Cosa è successo?
E’ successo che il Ministero ha stoppato più volte la Regione, rilevando di fatto che il Decreto Balduzzi non è stato rispettato in più punti dalla Regione, e così hanno fatto alcune A.S.P. e alcune Aziende Ospedaliere. Non vi è traccia del servizio 118, che tramite concorso dovrebbe dotarsi di personale proprio, e non attingere dal personale sanitario delle Aziende in incentivazione.
Che fine hanno fatto i 133 p.l. che le strutture private dovrebbero riconvertire il lungodegenza? Numero eccessivo di consulenze, scarsa programmazione dei servizi sociosanitari nel territorio, liste di attesa pletoriche, sprechi e gare poco controllate, etc…etc…
Sul fronte delle assunzioni, il percorso tra le OO.SS. e l’Assessorato si è concluso il 25 marzo 2016, data in cui l’Assessorato emanava le disposizioni operative per il reclutamento del personale sanitario, con la Direttiva n 28551, come è noto totalmente disattesa.
Da quel momento ad oggi – a nostro avviso – il problema è politico o politico sindacale se qualche sindacato ha deciso di co-abitare con la politica.
Le persone sono stanche delle pagelle che promuovono una politica sanitaria che non riscontrano; quando un cittadino si reca al Pronto Soccorso, spesso vive un’esperienza poco felice, ore o addirittura giorni in attesa per un ricovero. Il personale non è in sicurezza, basta ricordare i numerosi casi di aggressione fisica che sono successi.
La percezione generale della sanità è negativa, chi ha bisogno, dovrebbe avere una assistenza pubblica degna di uno stato di diritto, invece spesso si ritrova ad essere assistito alla meno peggio, in strutture con poco personale sanitario e di supporto; qualcuno invece, scegliendo il regime di intramoenia riceverà le giuste attenzioni. Il bisogno di cure si paga, oppure ti accontenti.
La FSI, chiede alla politica regionale, uno scatto in avanti, si assuma da subito nella misura corretta il personale che serve, ossia, riempiamo gli ospedali di persone che curano altre persone in maniera adeguata e dignitosa cosi da potersi assumere l’onere di stare vicino ai bisogni.
Chiediamo di vigilare sulle spese, perché quello che ritorna ai cittadini siciliani in termini di servizi sanitari che costano oltre 9 miliardi di euro, non corrisponde. Questo si aspetta la gente, null’altro che, vi siano strutture organizzate, accoglienti e umane.
Chiederemo in questi giorni un incontro con il Tribunale dei diritti del malato e con Comitati spontanei di cittadini, per organizzare iniziative di protesta, siamo stanchi di annaspare diritti sulla salute pubblica.
Basta con i balletti e gli annunci, la pagella dei siciliani sulla sanità, riporta: BOCCIATA
Il Segretario Territoriale
FSI – Catania
f.to Emilio Benincasa