La riunione di inizio novembre dell’OPEC+ si è conclusa con la decisione di aumentare le quote di produzione di 137mila barili al giorno nel mese di dicembre. Una mossa che al momento non sta impedendo ai prezzi del barile di salire in questo avvio di settimana, anche perché si trattava di una decisione ampiamente attesa dal mercato.
La variazione delle quote di produzione
Il cartello ha valutato che le prospettive economiche globali sono stabili e i fondamentali del mercato petrolifero rimangono solidi, a causa soprattutto delle basse scorte di greggio esistenti. Per questi motivi hanno deciso di aggiustare le quote di produzione di petrolio per il mese di dicembre.
Tuttavia i membri del cartello hanno anche precisato che a causa della stagionalità, gli incrementi produttivi verranno sospesi nel primo trimestre del 2026 (periodo in cui la domanda è molto debole). Inoltre i membri dell’OPEC hanno ribadito che il livello di 1,65 milioni di barili al giorno potrà essere raggiunto integralmente o anche sul parte, a seconda delle condizioni di mercato.
Atteggiamento prudente
Per il momento il cartello dei produttori sta assumendo un atteggiamento cauto, visto soprattutto quanto è successo negli ultimi tempi, con i prezzi di Brent e WTI che si erano avvicinati alla soglia dei 60 dollari per barile (per quotazioni aggiornata si vedano gli opzioni binarie broker Europa). Un incremento di produzione più robusto avrebbe probabilmente innescato un ulteriore shock sul prezzo.
Un appuntamento importante
Per la produzione di petrolio una data importante sarà quella del 18 novembre, quando il principe saudita Mohammed Bin Salman incontrerà il presidente americano Trump, che da tempo invoca un calo dei prezzi del carburante e quindi del petrolio.
Nel frattempo il mercato continua a vedere diverse nubi all’orizzonte. Secondo l’AIE (Agenzia internazionale per l’energia) la produzione di petrolio potrebbe superare la domanda di oltre 3 milioni di barili al giorno nel quarto trimestre del 2025, con un’eccedenza ancora più ampia attesa nel 2026.

