Sherif El Sebaie, analista di livello internazionale, vincitore della Marshall Memorial Fellowship e collaboratore di Panorama, espone una visione articolata e non banale della guerra ucraina e lo fa dal punto di vista europeo. Il fulcro di tutta la questione è la fissazione occidentale sulle capacità di Mosca di reggere il conflitto: concentrando la narrazione sulle presunte carenze dell’esercito russo e più in generale del sistema socio-economico della Federazione Russa, gli europei non vedono più le proprie carenze, i propri deficit epocali. Fin dallo scoppio delle ostilità i media occidentali proclamavano l’imminente fallimento della Russia, l’esaurimento dei suoi vivere e delle munizione, la fine di Putin… e dopo sette mesi i russi proseguono la loro campagna di de-nazificazione e di “messa in sicurezza” del Paese vicino, mentre negli Stati UE vediamo proteste di piazza e governi in bilico. Dunque la domanda centrale da farsi non è se la Russia potrà continuare questo conflitto per dieci anni, posto che gli USA la vogliono logorare usando il tramite dell’esercito ucraino, ma se l’Europa sarà in grado di reggere almeno altri due anni! E se i Paesi del BRICS si sono effettivamente schierati in modo compatto con Mosca, allora per la UE la prospettiva non è affatto rosea. La posizione filo-russa che sembrano aver preso Cina, India o Brasile non è dettata da amicizia per il Cremlino o da ideologie, ma dal convergere di interessi molto forti. Deve esserci sicuramente stata una consultazione preventiva almeno fra Putin e Xi Jinping, che hanno probabilmente stabilito di lasciar passare le Olimpiadi invernali di Pechino prima che avvenisse il primo attacco il 24 febbraio. Fonte: https://strumentipolitici.it/conflitto-russo-ucraino-sherif-el-sebaie-leuropa-potrebbe-permettersi-di-reggere-almeno-due-anni-di-guerra-a-questi-ritmi/