L’osteoporosi è il termine scientifico che indica una malattia che colpisce le nostre ossa. Le ossa diventano più fragili e rischiano di rompersi più facilmente e di essere soggette a fratture. Le donne sono le più colpite, specialmente quelle che hanno avuto una menopausa o amenorrea precoce o indotta chirurgicamente. Altri fattori di rischio includono: familiarità con l’osteoporosi, perdita di peso, vecchiaia, anoressia nervosa, ridotto apporto di calcio nella dieta, uso di farmaci (come gli steroidi), uno stile di vita sedentario, fumo e abuso di alcol. Alcuni sintomi che possono indicare la presenza di osteoporosi sono: mal di schiena, perdita di altezza, postura curva (aumento della cifosi dorsale, quindi della curva formata dalle vertebre del torace) e fratture. Dal punto di vista strumentale, per verificare la presenza di osteoporosi, i test più comunemente utilizzati sono: MOC (assessment of bone mineral density), che fornisce un valore definito T-score e radiografie del rachide dorsale lombare in proiezione laterale.
Osteoporosi: quando trattarla e come fare
La terapia per trattare l’osteoporosi è multidisciplinare, cioè comprende più professionisti della salute. Deve essere instaura, nei soggetti con fratture dell’anca o fratture vertebrali (in queste persone, a volte queste fratture possono essere anche spontanee), in presenza di un T-score ≤ 2,5 a livello del collo del femore oppure della colonna lombare, nelle donne e negli uomini in post-menopausa con più di 50 anni e un valore T compreso tra -1,0 e -2,5. Il trattamento per l’osteoporosi comprende: farmaci come i bisfosfonati, i SERM (modulatori selettivi del recettore degli estrogeni), la terapia ormonale sostitutiva (TOS), farmaci con doppio meccanismo d’azione (anti-assorbimento e anabolici), anticorpi monoclonali, come il denosumab. Il trattamento è di solito continuato per 3-5 anni. Il medico deciderà quindi se continuare il trattamento in base ai bisogni e alle caratteristiche individuali del paziente. Un ruolo fondamentale nel trattamento e nella prevenzione dell’osteoporosi è l’attività fisica. Fare degli esercizi specifici, aiuta infatti l’osso a formare nuovo “materiale”, riducendo quindi la diminuzione di densità e il rischio di fratture. L’attività fisica permette anche di migliorare l’equilibrio e la coordinazione, riducendo il rischio di cadute.
Gli integratori alimentari di Vitamina D
La diminuzione della densità delle ossa è dovuta anche a una ridotta quantità disponibile di Vitamina D. La Vitamina D è contenuta in pochi alimenti, generalmente la troviamo nei pesci grassi come il salmone, e viene assunta principalmente con l’esposizione solare. Il nostro corpo è capace di produrre Vitamina D3 grazie ai raggi del sole. Ci sono però delle situazioni in cui questa vitamina deve essere assunta con un integratore alimentare. In questo caso può essere utile l’integratore N7PRO Neuronal Protect, che si trova in forma di capsule, da assumere due al giorno con dell’acqua. È indicato per aiutare il trattamento di emicrania e cefalea, ma che per aiutare il sistema immunitario, proprio grazie alla presenza di vitamina D. Contiene anche: Ginkgo Biloba (una radice che aiuta anche le funzioni cognitive, la memoria ed il circolo sanguigno), Zinco (un minerale che agisce sulle cellule e sul metabolismo di proteine, carboidrati e grassi) e Pino Marittimo (potente antiossidante).