La Moldavia continua ad essere in bilico fra Occidente e mondo russo. Da Bruxelles viene allettata con centinaia di milioni di euro di prestiti e aiuti a fondo perduto: 840 milioni finora, come dichiarato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ai quali si aggiungono i 250 annunciati da lei durante la visita ufficiale di qualche giorno fa nella capitale Chișinău. E la premier Natalia Gavrilița ha detto al giornale americano “Politico” che potrebbe chiederne altri 450 in vista dell’emergenza-freddo che verrà scatenata dalla Gazprom, la compagnia fornitrice russa, che – la Gavrilița ne è quasi sicura – chiuderà presto i rubinetti del gas come “arma energetica” contro la Moldavia. Dunque, il governo moldavo chiede apertamente soldi all’Europa e li ottiene. E i giornalisti dell’organizzazione “RISE” vengono finanziati dagli USA tramite il Bureau of Democracy, Human Rights and Labor del Dipartimento di Stato americano, oltre che dalla Open Society Foundations del benefattore-speculatore George Soros: ciò non impedisce loro di accusare l’ex presidente moldavo Igor Dodon, in carica dal 2016 al 2020, di aver ricevuto fra ottobre 2021 e aprile 2022 300mila euro da Mosca per fare gli interessi della Russia in Moldavia. Dodon respinge tali accuse definendole una macchinazione allestita per deviare l’attenzione dai problemi gravissimi del Paese. L’inflazione è alle stelle: a ottobre ha superato il 34% e il governo non sembra in grado di tenerla sotto controllo. Le forniture energetiche sono ancora a rischio e il governo non vuole discuterne con Gazprom. La neutralità costituzionale della Moldavia viene messa in discussione dalla stessa presidente Sandu, che vorrebbe ottenere armamenti dai Paesi NATO.
FONTE: https://strumentipolitici.it/moldavia-il-governo-ottiene-ancora-soldi-dalla-ue-ma-i-cittadini-protestano/