Marocco: terra d’islam

Il Marocco rappresenta un unicum tra le Nazioni della sponda meridionale del mediterraneo. Infatti, a differenza di altre Nazioni circostanti questa porzione di terra che affonda la base nel continente africano, proiettata da un lato verso il mediterraneo e l’Europa e dall’altro verso l’Atlantico, si costituisce già a partire dalla fine del secolo VIII in una realtà statuale autonoma e indipendente.
La creazione dello Stato marocchino fu realizzata da Idris I (788-793). Infatti, è con la dinastia Idrissida che si pongono le basi per la costruzione della monarchia marocchina e dell’apparato statuale. Nel 809 viene costruita la città di Fez che ben presto diviene la capitale del nuovo Regno
Il periodo Idrissida coincide con l’affermazione dell’islam all’interno dell’attuale Marocco.
E’ bene però ricordare che in questa epoca era ancora viva e ben radicata una forte presenza cristiana, anzi proprio il Magreb fu la patria di nascita di un numero significativo di personalità del cristianesimo latino, tra cui Tertulliano e Papa Vittore I
Questo evidenzia come fosse viva e vivace la presenza cristiana nell’Africa settentrionale. Una presenza che, l’avanza arabo-islamica da una parte e le continue lotte intestine con la diffusione di numerose eresie fecero progressivamente diminuire e, nel perido in considerazione trasformare in una minoranza seppur tollerata assieme alla piccola componente ebraica ivi stanziatasi fin dall’epoca della distruzione del Tempio di Gerusalemme .A queste due componenti sia ebraica che cristiana , già i primi sovrani marocchini concessero loro lo status di dhimmi che permetteva ai non mussulmani una protezione in cambio del pagamento delle tasse e una forma di libertà di culto.

In this photo provided by the Moroccan News Agency (MAP), Morocco’s King Mohammed VI, center, accompanied by his son Crown Prince Moulay Hassan, left, and brother Prince Moulay Rashid addresses the Nation in a speech aired on TV, at the Royal Palace in Tetouan, Morocco, on Monday July 29, 2019. Morocco’s king is calling for a government reshuffle, seeking “new blood” and saying the country’s current development policy isn’t doing enough to meet Moroccans’ needs. In a speech Monday night marking his 20 years on the throne, King Mohammed VI reproached the Islamist-led government and tasked Prime Minister Saad-Eddine El Othmani with proposing new government candidates in the fall. (Moroccan Royal Palace via AP)

La fine della dinastia idrisside fu segnata da un periodo di instabilità politica e dopo l’isucesso da parte degli Omayyadi di imporsi sul Marocco e a partire dalla fine del XI secolo iniziò la dinastia Almoravide destianta a dare al Marocco fino al 1147 una impronta decisiva.
Questa dinastia, proveniente dalle regioni meridionali del Marocco. Sono anni di grande trasformazione e dove la dinastia estende la propria sfera di presenza anche in territorio spagnolo. Sono il periodo della El Aldalus, dove la penisola iberica che sarebbe divenuto un punto di riferimento per cristiani, ebrei e mussulmani, è il periodo della Sicilia araba, del massimo splendore delle arti e delle scienze. Un luogo dove attraverso personaggi come Gerardo da Cremona e Rabbi ben Ezra fecero circolare e apprendere al mondo occidentale
La presenza ebraica in Marocco andò aumentato a causa dell’espulsione del 1492 dalla Spagna e dall’avvio dell’inquisizione nella penisola iberica.
Il Marocco, è senza dubbio terra d’ islam , l’elemento religioso anzi ha rappresentato l’elemento non solo fondativo non solo della Nazione, ma dello stesso spirito fondativo della comunità. Mi pongo ora una domanda: E possibile estendere questa esperienza dell’essere islam oltre i confini nazionali? O meglio il “modello marocchino” dell’ islam è essenzialmente legata alla comunità nazionale o può essere anche un modello per un “islam in Europa”? . Vorrei fare una premessa, credo sia opportuno parlare di “Islam in Europa” piuttosto che di un “islam europeo” . La prima (quello che prediligo) si pone come obbiettivo di mantenere il messaggio religioso nel solco della tradizione , il secondo prevede una modifica del messaggio religioso in una cultura. Quest’ultima pone dubbi e problemi , non ultimo possibilità di rigetto, di emarginazione e anche di radicalismo. Senza dubbio quindi la scelta si pone su un idea di “Islam in Europa” . E quindi la domanda deve essere riformulata : L’islam marocchino può essere un Islam in Europa? La domanda secondo me , ha una risposta positiva. La motivazione è sicura perché dal mio punto di vista quello che possiamo dire è che l’islam del Marocco , con la sua tradizione malikita e sunnita è un messaggio non solo legato ad una Nazione ma è un modello esperienziale e replicabile. Ma la condizione per la replicabilità di quello che per semplificare è il “modello marocchino” nell’islam è che le Nazioni europee si affidino all’esperienza del Marocco, affidino, direttamente i centri islamici , le moschee a imam formati in Marocco , che le Nazioni, prima di stipualare intese, avviino un dialogo dirretto con le autorità marocchine con il ministero degli Affari Islamici di Rabat , con accordi ufficiali in modo di creare e conoscere la realtà marocchina e seguire il modello marocchino per un islam in europa

Marco Baratto
Incontri Culturali Franco Italiani