Un buon rapporto di reciproca fiducia, concreta assistenza, è la base per una convivenza armoniosa. Un atteggiamento scostante, presuntuoso, ostile nei confronti dei colleghi, crea situazioni di malumore e antipatia che sfociano in molti casi, in vere e proprie guerre interne. Sia gli animatori che il personale tutto, hanno il medesimo obiettivo, cioè che l’utente sia soddisfatto e servito nel migliore dei modi. Ne risulta evidente che se non si procede in perfetto accordo, a volte si possono verificare spiacevoli episodi. Questi ultimi, oltre che danneggiare e ostacolare reciprocamente il lavoro, si ripercuotono inevitabilmente sugli ospiti, che si ritrovano costretti a subire una situazione della quale non hanno alcuna colpa. Gli animatori sono responsabili della corretta gestione del tempo libero degli utenti e devono fare di tutto per soddisfare al meglio, le loro reali esigenze. Ciò significa anche saper cooperare con tutti, rendendo in tal modo l’ambiente sereno, distensivo, facendo trovare a proprio agio la clientela. Agli animatori viene richiesto di essere sensibili agli aspetti umani, rispondendo alle aspettative (sia esplicite che implicite) dell’utenza di cui hanno la responsabilità, tutto ciò deve avvenire anche grazie ad una collaborazione attiva e sincera con il personale della struttura. Occorre dire che gli animatori infatti, pur lavorando a stretto contatto con l’amministrazione e tutto il personale dell’impianto, generalmente non ne sono diretti dipendenti (spesso operano per un’agenzia di animazione e servizi) ciò può essere motivo di dissapori con il resto del personale. Agli occhi dei dipendenti, l’animatore che lavora spesso divertendosi, dà l’impressione di essere pagato per starsene semplicemente a giocare e ciò non piace. Onde evitare queste inimicizie occorrerà quindi instaurare, sin dal primo momento, un rapporto di collaborazione e di cordialità con il resto del personale che opera all’interno della stessa struttura e quindi a stretto contatto con gli animatori. Utile quindi valorizzare l’operato dei singoli colleghi non animatori, ciò lo si ottiene anche attraverso citazioni e inviti sul palcoscenico in determinate occasioni, così facendo verrà data a tutti l’occasione di ricevere pubblici ringraziamenti ed applausi. Occorre anche tener presente che il personale di altri dipartimenti, in genere, svolge le sue funzioni con tempi e ritmi sostanzialmente differenti da quelli dell’animazione, questo fatto può contribuire a rendere tesi e intolleranti i rapporti. In situazioni di convitto a volte capita ad esempio, che lo staff animazione debba cenare o pranzare, in orari decisamente diversi da quelli degli ospiti . Ovvio quindi, che il personale di sala e quello addetto alla cucina dovranno reimpostare il proprio programma lavorativo per rifocillare tutti gli animatori. Questa forma di “servizio supplementare” obbliga ad un ulteriore carico di lavoro parte del personale del ristorante ed è facile, intuire con quale “gioia” vengano accolti gli animatori. Risulta quindi chiaro che bisognerà mostrarsi cordiali, disponibili, educati, creando una giusta convivenza specie in simili situazioni.
Assumere un comportamento da privilegiato, mostrare l’atteggiamento di chi deve essere servito e riverito, innesca inevitabilmente una serie di reazioni a catena difficilmente controllabili. Occorrerà sempre, evitare che si verifichi una situazione di questo tipo.
( a cura dello staff di Animandia, tratto da Analisi generale dell’animazione Edizioni Effegi)
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