L’Italia versa in una condizione pietosa, edulcorata nei racconti dei politici e dei media.
I conti pubblici sono drammatici, la piccola e media impresa è allo stremo (e le eccezioni non sono un sistema), la cultura dell’intraprendere è soffocata da un falso pauperismo.
Occorre, urgentemente, attivare congiuntamente 10 interventi. Alcuni perderanno qualcosa, ma bisogna pensare all’interesse collettivo, al futuro dei figli.
Solo così il Paese riparte:
- Dare a tutti il reddito di cittadinanza e ridurre l’assistenzialismo;
- Rendere a tempo determinato tutti i dipendenti pubblici: contratti di lavoro di 3 anni;
- Abolire gli ordini professionali;
- Fissare il tetto massimo di 7.000 euro netti mensili agli stipendi pubblici;
- Tagliare le pensioni superiori ai 5.000 euro netti mensili;
- Introdurre una patrimoniale una tantum del 3% su tutti i depositi bancari;
- Selezionare l’ingresso degli immigrati con criteri restrittivi;
- Rivedere in modo liberale le leggi sulla prostituzione e sulle droghe leggere;
- Riformare l’Agenzia delle Entrate eliminando qualunque budget e semplificare il sistema fiscale;
- Dotare di banda larga il territorio e moltiplicare le aree Wi-Fi.
All’Europa occorre chiedere una diversa politica monetaria.
Questa è la strada celeste.
Dott. Alfredo Mommi