Maggio 20, 2024

Investitori del petrolio, dopo l’OPEC+ i fari si accendono sui colloqui USA-Iran

Se la settimana scorsa gli investitori del mercato petrolifero avevano nel mirino soltanto il meeting dell'OPEC+, questa settimana i riflettori sono puntati sui colloqui sul nucleare USA-Iran.

OPEC e investitori

investitori petrolioPochi giorni fa il cartello ha sorpreso un po' gli investitori, perché ha abbandonato la linea della prudenza. Ha infatti scommesso sulla ripresa della domanda a partire dall'estate, visto che ha allentato le restrizioni alla produzione. Il cartello dei produttori ha scelto infatti di ridurre il contenimento della produzione, che attualmente vale circa 7 milioni di bpd di 350.000 bpd a maggio, 350.000 bpd a giugno e di ulteriori 400.000 bpd a luglio.

La scelta del cartello di allentare un pochino i limiti all'output non è stata ben accolta dal mercato. Infatti nel corso della giornata di lunedì il prezzo è andato in discesa di diversi punti percentuale. Gli indicatori per scalping usati dagli speculatori, segnalavano ribasso.

Inizio settimana a tinte miste

Tuttavia, una sponda al rialzo delle quotazioni è arrivata dal ribasso del dollaro (la valute nella quale vengono denominate le commodities) e dai dati macro robusti sull'economia USA.
Questo infatti fa pensare che la ripresa dell'attività economica possa procedere a ritmo rapido, spingendo anche la domanda di petrolio.
Malgrado questo però, rimangono le preoccupazioni dei membri OPEC riguardo l'andamento della pandemia. La crescita dei casi di Covid e i conseguenti nuovi blocchi non sono certo una buona notizia per gli investitori del petrolio.

La questione Iran

In questi giorni ci sarà un nuovo fronte caldo su cui concentrarsi. Infatti sono in corso i colloqui tra Stati Uniti e Iran sull'accordo nucleare del 2015, che se avesse successo potrebbe introdurre più greggio sul mercato (fattore potenzialmente ribassista per il prezzo del greggio). Ricordiamo che l'Iran è uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo. Tuttavia molti analisti ritengono che la ripresa delle esportazioni di greggio iraniano non rappresenterebbe uno shock importante per i mercati petroliferi.

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