Come era già successo nei precedenti tre mesi, anche a gennaio l’attività dell’industria cinese si è contratta, in un contesto di debole domanda interna ed esterna.
Gli ultimi dati sull’industria
Secondo il report di questa mattina, a gennaio il PMI manifatturiero NBS ufficiale in Cina è stato di 49,2, in linea con le previsioni di mercato e in rialzo rispetto al minimo di 6 mesi di dicembre pari a 49,0. Tuttavia, per il quarto mese consecutivo l’attività dell’industria cinese è stata inferiore alla soglia dei 50, che segnale una espansione.
Nel frattempo, la crescita del settore dei servizi del Paese ha accelerato raggiungendo il livello più alto in quattro mesi a gennaio.
L’aspetto positivo è che la produzione è cresciuta di più in 4 mesi (51,3 contro 50,2).
Cina ancora in difficoltà
Il report di oggi conferma le difficoltà di Pechino nello stimolare la ripresa economica, in un contesto di pressioni deflazionistiche, domanda debole e persistente debolezza nel settore immobiliare. Il governo cinese si è impegnato a stabilizzare i mercati dei capitali, cercando di distribuire circa 2mila miliardi di yuan, principalmente da conti offshore di imprese statali cinesi, come parte di un fondo per acquistare azioni della Cina continentale.
Annotazione: le notizie macroeconomiche e i report sono fondamentali per chi adotta tecniche di trading intraday.
La reazione del mercato
Dopo il rapporto sull’attività dell’industria cinese, lo yuan è rimasto contenuto intorno a 7,19 per dollaro, rimanendo in un range di scambio laterale e con l’indicatore frattali trading che non fornisce indizi sui possibili movimenti futuri. La valuta cinese è sotto pressione perché i trader scommettono che la Cina dovrà ulteriormente allentare la politica monetaria per sostenere la sua economia in difficoltà.
Intanto il rendimento dei titoli di stato cinesi a 10 anni è sceso sotto il 2,5%, toccando i livelli più bassi in quasi 22 anni.
La PBOC potrebbe agire
Le aspettative che altre grandi banche centrali inizieranno a tagliare i tassi di interesse quest’anno danno anche alla Banca popolare cinese flessibilità nel tagliare i tassi di interesse.
La scorsa settimana, la PBOC ha annunciato che ridurrà il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche di 50 punti base a febbraio, il che dovrebbe liberare circa 1 trilione di yuan di capitale a lungo termine per l’economia.