In Svizzera la vera lancia di Longino.

In Svizzera la vera lancia di Longino.
LA PRESUNTA VERA PUNTA DELLA “SACRA LANCIA” DEL CENTURIONE CAIO GAIO LONGINO

 

Sono tre, nel mondo, i Paesi che rivendicano il possesso della Punta della “Sacra Lancia”, detta anche “Lancia del Destino” o “Lancia di Longino” (dal nome del centurione romano che, con la sua lancia, trafisse il costato di Gesù Cristo, durante la sua crocifissione), ma di nessuna di queste Punte di Lancia è stata sino ad ora accertata l’autenticità.

Ora, però, appare repentinamente sulla scena una quarta Punta di Lancia, che se si tiene conto delle sue caratteristiche costruttive e delle molte circostanze a questa legate (incluso il luogo del suo ritrovamento), sembrerebbe essere l’unica vera Punta della tanto ricercata ed agognata “Sacra Lancia”, reliquia dotata di straordinario e smisurato valore, che secondo le leggende darebbe potere, successo ed invincibilità a chi la possiede.

 

IL LUOGO DEL RITROVAMENTO DELLA PUNTA DI LANCIA

La punta di Lancia conservata in una cassetta di sicurezza del “Credit Suisse”, è uno dei rari e preziosissimi reperti/reliquie ritrovati nel 1891 nel corso di scavi effettuati all’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château, piccola cittadina della Francia, ogni anno meta di migliaia di amanti del mistero e di cercatori di tesori, attirati sul luogo da un corpus leggendario, creatosi, nel corso dei secoli, dal sovrapporsi di tematiche provenienti da ambienti culturali molto diversi.

Infatti, nella locale Chiesa di Santa Maria Maddalena (eretta nel secolo XII con il contributo dei Templari, e citata anche nel libro “Il Codice da Vinci”, di Dan Brown), durante i laboriosi lavori di ristrutturazione eseguiti tra il 1887 e il 1897, l’abate Bèrenger Sauniére, allora parroco di tale luogo sacro, si imbatté in una serie di reperti/reliquie (tra i quali la punta di Lancia in oggetto, che il religioso disse di ritenere che fosse appartenuta al centurione romano Gaio Cassio Longino, che con la sua lancia trafisse il costato di Gesù Cristo), e di tale avvenimento, con il passare del tempo è rimasta solo una debole traccia testimoniata dai racconti tramandati nel corso degli anni dalla gente del luogo, narranti che, all’interno del luogo sacro, insieme alla punta della Lancia con la quale venne trafitto il costato di Gesù Cristo durante la sua crocifissione ed a numerose altre reliquie di straordinario valore storico e religioso, fosse stato occultato anche un sepolcro, e di ciò si trovò traccia, a suo tempo, in uno dei diari redatti dall’abate Saunière.

Dato il luogo del ritrovamento, ed il suo legame con i Templari, è evidente che la Punta di Lancia in oggetto sia da considerare una vera e propria reliquia preziosa, avente un valore religioso di straordinaria importanza, tanto da far ritenere che sia la punta della leggendaria “Lancia di Longino” (che secondo le leggende darebbe potere, fortuna ed invincibilità a chi la possiede), detta anche “Sacra Lancia” o “Lancia del Destino”, strumento con il quale Gesù Cristo fu trafitto al costato, dopo essere stato crocefisso, e molti elementi presenti all’interno del luogo sacro dove è stata ritrovata, sembrano confermarlo.

La Lancia del Longino è menzionata nel Vangelo secondo Giovanni, in cui si racconta che, durante la crocefissione di Gesù Cristo, i soldati romani intendevano praticargli il crurifragium, la tipica rottura delle gambe del condannato che ne accelerava la morte, ma prima di procedere, si accorsero che Gesù era morto e che quindi il crurifragium era inutile, e per accertarsi che fosse deceduto, uno dei soldati (per la Storia, Gaio Cassio Longino, divenuto successivamente San Longino) gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua (Vangelo secondo Giovanni, 19, 33-34).

Secondo la Catholic Encyclopedia, l’esistenza di tale Punta di Lancia, originariamente conservata a Gerusalemme, fu attestata anche da Gregorio di Tours, e nel 615, quando Gerusalemme fu conquistata dal sovrano sasanide Cosroe II, secondo il Chronicon Paschale la Punta della Lancia, in materiale bronzeo ferroso, fu consegnata quello stesso anno a Niceta, che la portò a Costantinopoli e la depose in Hagia Sophia.

Tale Punta di Lancia fu inserita in un’icona e, nel 1244, fu data, dall’imperatore latino di Costantinopoli, Baldovino II, al re Luigi IX di Francia, che la collocò, assieme alla corona di spine in suo possesso, nella Sainte-Chapelle di Parigi.

Durante la rivoluzione francese le reliquie furono trasportate alla Bibliothèque Nationale de France, per poi scomparire, e riapparire successivamente nei racconti della gente di Rennes-le-Château, fino al suo rinvenimento avvenuto nel corso degli scavi effettuati all’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, importante luogo di culto della cittadina francese.

Nel medioevo, diverse reliquie, inclusa la Punta della Lancia appartenuta al centurione Longino, furono portate in Europa, durante le Crociate, da Luigi IX, e conservate nella Sainte-Chapelle, e poi andate perse durante la rivoluzione francese, per poi ricomparire, in gran parte, nella Chiesa di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château.

Varie di queste reliquie leggendarie, note anche come Arma Christi, sono ritenute i resti della Passione di Cristo, ed includono la Sacra Spugna che venne portata alle labbra di Cristo perché potesse bere mentre era sulla croce, i Chiodi della Vera Croce, tirati via dalle mani e dai piedi di Gesù dopo la crocifissione, e la Sacra Lancia che trafisse il costato di Gesù Cristo, come riporta il Vangelo di Giovanni.

La Lancia, nota anche come “Lancia di Longino”, “Sacra Lancia” e “Lancia del Destino”, è una delle reliquie più popolari e cercate della Chiesa, praticamente sin da quando l’Impero romano ha adottato il cristianesimo come sua religione.

La fama della Lancia è simile a quella del Santo Graal e dell’Arca dell’Alleanza, e la popolarità di tali reliquie, ha portato, nel corso dei secoli, alla comparsa di altre svariate preziosissime reliquie, anch’esse di valore inestimabile, legate alla Passione di Gesù Cristo.

 

LE ALTRE PUNTE DI LANCIA CHE SI VUOL FAR CREDERE SIANO DELLA “SACRA LANCIA”

Sono tre, nel mondo, i Paesi che rivendicano il possesso della Punta della Lancia di Longino, ma di nessuna di queste Punte di Lancia è stata sino ad ora accertata l’autenticità.

Un esempio viene dall’Armenia, dove si dice che la Punta di Lancia esposta al Museo Manoogian, in un reliquiario del XVII secolo, sia la Punta della “Sacra Lancia”, anche se il primo riferimento a tale reperto/reliquia si ritrova solo in un manoscritto del XIII secolo, lasciando un arco di quasi 1.200 anni senza alcuna notizia, il che evidentemente getta delle ombre sulla sua autenticità.

Un’altra presunta Punta della “Sacra Lancia”, si troverebbe custodita sotto la cupola della Basilica di San Pietro, anche se la Chiesa di Roma non ha mai rilasciato dichiarazioni sulla sua autenticità, ed è l’esempio più antico e noto di tale preziosissima reliquia, con riferimenti che però risalgono solo al VI Secolo.

Tale reperto, sembra fosse arrivato a Roma con la cuspide spezzata a seguito di un lungo viaggio, e da allora non è stata ritrovato, e tutto ciò che resta di tale reliquia è unicamente un disegno.

Altra punta della “Sacra Lancia”, è quella conservata a Vienna, che si dice sia appartenuta sia a San Maurizio sia a Costantino il Grande, ma ciò è solo leggenda, e gli accertamenti tecnici effettuati su tale reperto/reliquia, non sono riusciti a confermarne l’autenticità, ma gli austriaci continuano imperterriti ad esporla e proporla come la vera Punta della “Sacra Lancia”.

E’ importante far presente che la presunta Punta della “Sacra Lancia”, esposta a Vienna, durante la Seconda Guerra Mondiale fu cercata a lungo da Hitler e cadde nelle mani dei nazisti, e dopo la guerra venne recuperata grazie alla soffiata di un ufficiale delle SS catturato, ma sono in molti a ritenere che questa sia sono un falso realizzato dagli stessi nazisti, che tra l’altro, perdendo la guerra, hanno tacitamente dimostrato che quella in loro possesso (ed ora esposta a Vienna) non era e non è la Punta della “Sacra Lancia”, in quanto la leggenda dice che il possesso della vera preziosissima reliquia doni potere, successo ed invincibilità, ed i nazisti, invece, sono stati sconfitti in guerra.

Comunque, come con tutte le cose che riguardano il cattolicesimo, tutto si basa sulla fede, e ciò lascia quindi ampio spazio anche alla presenza di questa quarta Punta di “Sacra Lancia”, che se si tiene conto delle sue caratteristiche costruttive e delle molte circostanze a questa legate, potrebbe sicuramente essere la vera Punta della “Sacra Lancia” del Longino, reliquia dotata di straordinario e smisurato potere e valore, e le diverse singolari caratteristiche del luogo ove è stata ritrovata, sembrano confermare che la Punta di Lancia in oggetto sia un reperto/reliquia di straordinaria importanza, e quindi contribuiscono la convinzione che sia l’unica vera Punta della “Sacra Lancia” del Longino.

 

LE MISURE DELLA PUNTA DI LANCIA ED IL LORO SIGNIFICATO NUMERICO ED ESOTERICO

La Punta di Lancia in oggetto, depositata in una cassetta di sicurezza del “Credit Suisse”, è lunga 33 centimetri ed è larga 9 centimetri, e se si tiene conto che il numero 33 rappresenta gli anni che aveva Gesù al momento della sua morte, e che tale numero è anche particolarmente importante in ambito numerologico ed esoterico, così come il 9, che secondo la numerologia è l’ultimo dei numeri a una cifra e contiene il duplice concetto d’inizio e di fine, che simboleggia la fase che precede la rinascita e la liberazione dai vincoli precedenti per passare ad un nuovo livello, rende ancor più valida la convinzione che la Punta di Lancia della quale si parla, sia quella della “Sacra Lancia”, che secondo le leggende darebbe potere, successo ed invincibilità a chi la possiede.