Aprile 24, 2025

Denunce dall’Africa per le armi ucraine in mano agli integralisti

A denunciare la presenza di armi ucraine sul mercato non sono i fanatici putiniani, come vorrebbero convincerci i media di regime, ma il presidente della Nigeria. Bisogna presumere che Muhammadu Buhari sappia di cosa sta parlando, perché dal 2015 è a capo di uno dei principali Paesi africani e conosce bene il pericolo del terrorismo integralista che minaccia la stabilità di tutta l’area. In particolare della zona del del bacino del lago Ciad, che ricomprende diversi Stati africani e che è flagellata dalle milizie terroristiche di Boko Haram e altri. In mano a costoro sono state rilevate quelle armi che dovrebbero invece trovarsi molto più a nord e ad est, cioè in Ucraina. Buhari lo ha denunciato pubblicamente nel mese di novembre, addirittura nel discorso di apertura del sedicesimo summit dei Paesi del bacino del Ciad. Parallelamente, iniziano ad arrivare le conferme di alcune “gole profonde”, come l’ex mercenario arabo Abu Hassan, che ha militato nella cosiddetta Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina. Hassan dice che da lì sono riusciti a far passare molte armi fino in Siria, da cui vengono smistate verso altri lidi. Non solo armi maneggevoli e facilmente trasportabili come i fucili mitragliatori, ma i persino sistemi anticarro portatili come il Javelin e lo NLAW. A questo scopo, è evidente come debba essere necessaria la complicità delle autorità ucraine ed è altrettanto facile immaginare con quali proventi. Si pensa addirittura che molti armamenti nemmeno arrivino al fronte o almeno a Kiev, ma siano “messi da parte” appena dalla Polonia o dalla Slovacchia superano la frontiera ucraina. Fonte: https://strumentipolitici.it/le-armi-della-nato-dallucraina-al-mercato-nero-denunce-da-usa-nigeria-italia-e-svezia/

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