Il premier dimissionario del Regno Unito Boris Johnson viene indicato da alcuni come probabile candidato ai vertici della NATO. Il suo posto da primo ministro lo lascerà presumibilmente a settembre, mentre quello da segretario generale a Bruxelles sarà vacante sì a settembre, ma del prossimo anno. L’attuale incaricato, il norvegese Jens Stoltenberg, avrebbe dovuto uscire nel 2022, ma rimane ancora per un anno su decisione degli Stati membri per gestire la risposta della NATO alla crisi ucraina. Johnson avrà così il tempo di riposarsi dopo le fatiche di Downing Street e di raccogliere gli altri consensi necessari. Potrebbe essere la Francia il suo maggiore ostacolo: serve infatti il voto unanime di tutti i membri per eleggere il segretario generale, quindi se Parigi si mette di traverso, nemmeno l’appoggio degli USA basterà. Agli americani un segretario britannico andrebbe benissimo, se non altro perché non vedrebbero di buon occhio uno proveniente da quei Paesi UE che hanno cullato l’idea di un esercito comune europeo. “Boris il biondo” gode del favore di Estonia, Lettonia e Lituania, e anche quello di Finlandia e Svezia, per quanto possa contare: infatti non sono ancora membri NATO in senso tecnico, ma potrebbero diventare in tempo per esercitare il diritto di voto quando sarà richiesto. Era stato infatti Johnson a volare in Scandinavia per convincere questi Paesi a chiedere di entrare nell’Alleanza Atlantica. In patria c’è una voce autorevole che si è espresso contro la candidatura di Johnsons: è il barone Dannat della Camera dei Lord, già generale dell’esercito di Sua Maestà, che lo ritiene assolutamente inadatto a livello caratteriale, troppo esuberante, un “imbarazzo nazionale” che ridicolizzerebbe l’intero Regno Unito.
FONTE: https://strumentipolitici.it/boris-johnson-arringa-i-soldati-ucraini-mentre-alcuni-lo-vogliono-ai-vertici-nato/