Luglio 27, 2024

Biden vuole trasformare l’isola di Taiwan in un’istrice armata

A Washington e a Taipei si discute molto di un potenziale attacco della Cina. Gli esperti lo reputano altamente probabile nei prossimi mesi. L’idea dell’amministrazione Biden è allora quella di rendere l’isola di Taiwan una specie di porcospino ricoperto di aculei fatti dai sistemi difensivi americani: i caccia F-16, i missili anti-nave, le piattaforme mobili di lancio, e poi i semoventi d’artiglieria M109A6 Paladin, la manutenzione dei missili terra-aria Patriot, prossimamente mine e droni armati, oltre alle informazioni di intelligence che forniranno gli uomini di Washington. Si spera così che i cinesi comprendano che farsi pungere da codesti aculei sarebbe estremamente doloroso e costoso. Nei due anni di presidenza, Biden ha già disposto la vendita di equipaggiamenti a Taiwan per un valore superiore al miliardi di dollari. E nel frattempo ha inviato già una trentina di navi da guerra a fare qualche passaggio nel braccio di mare che separa la Cina continentale dall’isola di Formosa. Il suo linguaggio è poi divenuto via via più bellicoso e diretto: per ben tre volte da quando è in carica ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a scendere in campo a fianco di Taiwan nel caso in cui si verificasse il tanto temuto attacco cinese. È quella che viene definita “chiarezza strategica”, elogiata dai falchi di Washington, contrapposta alla linea della “ambiguità strategica” che veniva finora seguita e che lascia ai cinesi il dubbio se gli USA avrebbero reagito oppure no a un’aggressione a Taiwan finalizzata a prendere definitivamente l’isola. A Tokyo il 24 maggio Biden ha persino detto che la Cina attacca Taiwan, potrebbe prendere misure ancora maggiori di quelle che ha preso a beneficio dell’Ucraina. FONTE: https://strumentipolitici.it/biden-armi-a-taiwan-per-la-guerra-asimmetrica/

 

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