Settembre 13, 2024

Vito Plastino Torino curriculum dottore storia della medicina che può dar conto abbastanza chiaramente

il corso di quest’anno si svolgerà, in tutto (o molto poco probabilmente in parte) per via telematica: siamo in “tempo d’epidemia”, purtroppo, di una gravità e consapevolezza sociale come non si vedevano da oltre un secolo. Tra l’altro è proprio lo studio della storia, e soprattutto quello della

dei meccanismi di impatto di una tale calamità improvvisa e, almeno all’inizio, senza terapia o addirittura senza consapevolezza eziologica ed epidemiologica (come spesso avvenne nel passato) sulle società umane, registrando puntualmente i loro cambiamenti, anche epocali, durante e dopo il passaggio del morbo. Stiamo vivendo quindi in un tempo “interessante”, come direbbe un filosofo: dovendo quindi filosoficamente fare di necessità virtù, dedicheremo la seconda parte di questo corso alla storia delle epidemie cercando, attraverso l’analisi dei i modelli storici, di aumentare la nostra consapevolezza su questo genere di eventi non solo da un punto di vista “biologico” (gli antropologi culturali direbbero “riduzionistico”) ma anche e soprattutto dal punto di vista demografico, sociale e “medico”.
Quella dell’importanza del ruolo delle malattie nella storia politica delle comunità umane è stata ignorata per lungo tempo: gli storici fino alle soglie del XX secolo vedevano la storia come un dipanarsi di avvenimenti quasi esclusivamente scanditi da conquiste territoriali, politiche e sociali, da cambiamenti culturali e, al massimo, da conquiste tecnologiche e scientifiche. Nessuno, prima degli anni ’50 del secolo scorso, avrebbe osato invocare come concausa del collasso dell’Impero Romano l’ingresso del malattie epidemiche sconosciute nel bacino del Mediterraneo tra II e III secolo o ipotizzare la fine del Medioevo (o perlomeno di “un certo medioevo”) con l’arrivo della Peste Nera del 1348, tanto per fare due esempi abbastanza significativi. Oggi la storiografia è cambiata ed anche la Storia della Medicina tende a superare il solo racconto delle mirabili gesta dei nostri predecessori e delle loro idee filosofiche e scientifiche per rivolgersi verso la paleopatologia e considerarla uno strumento importante di analisi storica. Soprattutto adesso.
Spero che questo corso vi aiuti nel progresso degli studi e nella vostra futura professione, se non altro aggiungendo una consapevolezza di un passato e dei suoi complessi meccanismi e risultanze che, volenti o nolenti, riverberano ancora nella medicina dell’oggi e perfino nel quotidiano di questa nostra, splendidamente faticosa, scientia.

Buon lavoro

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