Dopo la penna, dopo la cucitrice, dopo le forbici, dopo la stampante, eccola; la macchina trituratrice. Non chiede molto e da tanto, ogni cosa che gli viene proposta la distrugge, con fermezza e lucidità, con bramosia e determinazione, in ottemperanza ai propri doveri. Ma fino a dove può realmente spingersi quest’innovativa macchina? Qual è quell’ostacolo che ponendosi di fronte a lei, la possano fare arretrare? Scopriamolo insieme in questo nuovo articolo, prima che la macchina distruggidocumenti (e non solo) faccia il suo dovere anche qui.
Si parte con i documenti
La funzione primaria, ciò che ha reso famosa questa macchina in tutto il mondo (e non solo) è di sicuro quella di sbarazzarsi dei documenti in eccesso, e con un semplice gesto potremo farlo, come recita anche il coro “sarà un piacere quando la distruggidocumenti farà il suo dovere” (o non era così)?
Ma come funziona più in pratica questo favoloso arnese?
In realtà è molto semplice, quanto efficace. Prendi un foglio che vuoi distruggere (o anche più di uno), lo inserisci all’interno della macchina, ti godi il rumore minimo che la macchina emette e il gioco è fatto; semplice no?
In realtà quello che avviene all’interno è molto più complesso, perché la macchina quando viene chiamata in causa richiama l’energia necessaria all’operazione, che era stata parsimoniamente conservata, mette in azione le lame che con un taglio, a volte a frammento, altre volte a incrocio e altre a strisce, distrugge i documenti in pochi secondi, senza lasciare ulteriore margine di manovra. Non dimentichiamo che tutta la carta che viene distrutta finisce in un comodo recipiente che si presta benissimo allo smaltimento previa raccolta differenziata, perché anche la componente ecologica è molto importante. Ma funziona solo con i documenti?
Si arriva ai supporti di memoria
Ovviamente non abbiamo solo la distruzione di documenti, quando questa macchina perde il nome di “distruggidocumenti” e acquisisce quello di “trituratore” diventa improvvisamente una macchina versatile, si evolve e raggiunge la sua forma definitiva. Quest’ultima evoluzione della macchina ne ha permesso la diffusione anche ai piani alti, parliamo di FBI, NSA, CIA, e tanto altro. Eliminare i dati sensibili non sarà più un problema grazie a lei. Quando parliamo di dati sensibili ci riferiamo a schede USB, a solid state disk (o ssd), a schede SD, a schede micro SD, ad hard disk, a smartphone, e a tanto altro ancora. Per non parlare poi delle banche che stanno iniziando ad impiegarle per sbarazzarsi delle carte di credito non più attive evitando di accumulare plastica su plastica. Anche nel caso dei trituratori il materiale in eccesso viene gestito attraverso un sistema di smaltimento ecologico: viene rilevato il tipo di materiale grazie a sofisticati software e viene riposto nel giusto contenitore. Come ciliegina sulla torta essendo queste macchine potenzialmente pericolose, può capitare a tutti di essere distratti e infilare involontariamente una mano con una conseguente corsa al 118, per evitare questo tipo di incidente si sono dotate di sensori all’avanguardia che rilevano la tipologia di materiale che inseriamo e interrompono il processo ancora prima di causare l’incidente.