Insieme per la sicurezza della rete elettrica nazionale: i dettagli della cooperazione tra Terna e l’Arma dei Carabinieri nell’accordo sottoscritto per conto del gruppo dall’AD e DG Stefano Donnarumma.
Stefano Donnarumma, Terna: siglato nuovo protocollo di collaborazione con l’Arma dei Carabinieri
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma ha sottoscritto lo scorso 7 gennaio un protocollo con l’Arma dei Carabinieri finalizzato a un ulteriore rafforzamento delle attività di protezione fisica delle infrastrutture elettriche strategiche per il Paese. È stato il Comandante Giovanni Nistri a firmare per conto dell’Arma dei Carabinieri l’accordo che, come spiega una nota diffusa da Terna, segna un’importante evoluzione del sistema "O.D.I.N.O." (Operational Device for Information, Networking and Observation) realizzato sei anni fa. Il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma fornirà dunque ai Reparti direttamente coinvolti nella vigilanza dei siti sensibili altri 675 dispositivi all’avanguardia nell’ottica di prevenire, gestire e contrastare eventi di allarme relativi alle infrastrutture critiche, implementando così la capacità di tempestivo intervento.
Terna e Carabinieri insieme per la sicurezza del sistema elettrico: il valore del progetto per l’AD e DG Stefano Donnarumma
Nell’ambito del protocollo sottoscritto dall’AD e DG Stefano Donnarumma con il Comandante dell’Arma dei Carabinieri lo scorso 7 gennaio sono state definite diverse azioni a tutela del sistema elettrico nazionale. Tra queste la geolocalizzazione sistematica delle stazioni di Terna con le connesse attività degli apparati sul campo e interventi di efficientamento per migliorare la comunicazione in tempo reale tra i professionisti del Gruppo e le unità dei Carabinieri, nonché la trasmissione di immagini tra le parti finalizzata al controllo, in diretta, dei siti sorvegliati. Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna da maggio 2020, Stefano Donnarumma ha lanciato lo scorso novembre il Piano industriale 2021-25 che prevede investimenti record per 9,2 miliardi complessivi, di cui 8,9 miliardi (+22% rispetto al precedente piano) per lo sviluppo delle infrastrutture in Italia e 300 milioni in nuovi progetti all’estero.