Aprile 23, 2025

I mercati erano certi che la banca centrale della Russia avrebbe alzato i tassi di interesse per la prima volta da settembre 2022. Ma il meeting dell’istituto centrale di Mosca si è chiuso con una decisione che è andata oltre. La CBR infatti ha alzato il costo del denaro di 100 punti base, il doppio di quanto si aspettavano gli analisti.

La CBR e i tassi di interesse

Il nuovo livello dei tassi di interesse sale all’8,5%, e la CBR ha anche preannunciato ulteriori strette nelle prossime riunioni.

I policy makers russi vedono infatti forti pressioni inflazionistiche (le previsioni di quest’anno sono state riviste al rialzo al 5-6,5%, mentre ci sarà un calo al 4% nel 2024), e per questo ritengono necessario raffreddare la domanda di beni e servizi, perché l’offerta non è sufficiente a soddisfarla. Infatti la limitata disponibilità di risorse di lavoro rende impossibile incrementare la produzione.

Conti pubblici e svalutazione

La pressione inflazionistica è acuita anche dallo squilibrio dei conti pubblici, perché ad una spesa che è cresciuta per via della guerra, si contrappone il calo delle entrare del 47% da petrolio e gas rispetto all’anno precedente, per via delle sanzioni occidentali.
Inoltre l’inflazione è aggravata dalla forte svalutazione del rublo, poiché le deboli esportazioni hanno limitato gli afflussi di valuta estera.

NB. Sul rublo russo è possibile seguire una strategia swing trading forex, ma bisogna avere molta cautela.

La reazione dei mercati

Dopo il meeting della banca centrale, la valuta russa è scesa ulteriormente di livello rispetto al dollaro americano. Il cambio USDRUB che si è riportato oltre 90, vicino al minimo di 16 mesi di 91,7. Le candele Heikin Ashi intraday evidenziano una forte spinta al rialzo.
La pressione sulla valuta russa si è intensificata dopo il fallito ammutinamento armato del gruppo mercenario Wagner alla fine di giugno. Anche gli attacchi alle infrastrutture russe, che Mosca ha attribuito all’Ucraina, hanno pesato.

Per evitare una ulteriore svalutazione, finora la Russia ha venduto valuta estera per un valore di 39,4 miliardi di rubli, intaccando le proprie riserve.
Intanto il rendimento dell’OFZ a 10 anni russo è salito al 10,45% a luglio, il valore più alto in 16 mesi.

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