Settembre 11, 2024

Sei stato vittima di un torto al lavoro e ti hanno licenziato? Scopri come riavere il lavoro

Nonostante vi siano diverse leggi che tutelano il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo, non sempre nella pratica è così semplice essere rintegrati nella propria posizione lavorativa. Non è raro sentire le storie dei lavoratori che perdono il lavoro illegittimamente, da un giorno all’altro, e per mancanza di tempo o risorse non agiscono contro tale provvedimento ingiusto.

In questo articolo vedremo come riavere il lavoro, siete state vittime di un licenziamento ingiusto a Roma e provincia.

Quando il licenziamento è illegittimo

La legge italiana prescrive che il licenziamento di un dipendente può avvenire solo se vi sia una giusta causa o un giustificato motivo, sia esso di natura oggettiva o soggettiva, in tutti gli altri casi in cui si verificano tali condizioni l’interruzione del rapporto di lavoro è da considerare illegittimo.

Le leggi in materia di tutela dei lavoratori, non permettono ai datori di lavoro di licenziare il dipendente quando vogliono, ma solo se si verificano alcune condizioni, come il licenziamento per giustificato motivo oggettivo che avviene quando l’azienda per una grave crisi del settore non può più permettersi di avere lo stesso numero di dipendenti. Il licenziamento illegittimo del lavoratore può avvenire per ragioni discriminatorie, si pensi al caso della lavoratrice incinta che viene licenziata perché impossibilitata a lavorare o per coloro che aderiscono a uno specifico sindacato.

In molti casi, i lavoratori vengono licenziati per illeciti disciplinari, una motivazione che la legge ammette come legale, ma che nella realtà può diventare un escamotage per il datore di lavoro per liberarsi di uno specifico dipendente. Se il lavoratore è stato accusato illegittimamente di aver avuto una condotta illecita, ma tale affermazione è infondata e non corroborata da prove, si può agire con l’aiuto di un avvocato per ottenere il reintegro.

Il licenziamento disciplinare

Sono tantissimi i casi in cui si verifica un licenziamento illegittimo, ma la causa più comune è quella relativa ai comportamenti disciplinari del dipendente. In pratica, se il tuo datore di lavoro non ha stima di voi o vuole farvi un torto, può licenziarti affermando che hai avuto dei comportamenti non consoni o che hai avuto un rendimento troppo basso, ma in realtà si tratta di un licenziamento illegittimo se non segue una determinata procedura stabilita per legge che ti consente di difenderti prima di che sia confermata l’interruzione del rapporto di lavoro.

Per difendersi, il lavoratore può presentare memorie scritte o chiedere di essere ascoltato, ma in ogni caso se si è vittima di un torto da parte di un datore di lavoro, è sempre consigliabile richiedere una consulenza a un avvocato del lavoro a Roma.

Come agire per riavere il lavoro

Nel caso in cui si verifichi un licenziamento considerato illegittimo, è possibile ottenere la reintegra nel proprio posto di lavoro o richiedere un risarcimento danni. La reintegra nel proprio posto di lavoro è stata introdotta già dallo Statuto dei Lavoratori del 1970, anche se alcune leggi, successive hanno ridotto i limiti di esercizio di tale diritto e sono previsti solo quattro regimi di tutela per i lavoratori.

In particolare, la legge 92/2012, meglio conosciuta come Legge Fornero, ha previsto la reintegra nel posto di lavoro solo se si verificano alcuni casi di evidente gravità:

  • in tutti i casi di nullità del licenziamento, ad esempio se è discriminatorio o non rispetta le tutele previste in caso di maternità o paternità;
  • quando il licenziamento viene comunicato in via orale al dipendente;
  • nel caso in cui non siano presenti fatti fondati per giustificare un licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo;
  • quando il datore di lavoro licenzia per giustificato motivo oggettivo, ma questo fatto non sussiste.

La riforma Fornero è stata modificata con l’introduzione nel 2015 del Jobs Act che ha ulteriormente ristretto le tutele per i lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato.
Per ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro, se si è verificato un licenziamento illegittimo, è necessario impugnare il provvedimento entro 60 giorni, tramite l’invio di una lettera alla propria azienda.

Per essere sicuri di ottenere giustizia è importantissimo farsi assistere da un avvocato del lavoro a Roma, il quale depositerà l’atto di ricorso presso la cancelleria della sezione lavoro del tribunale ordinario, entro il termine perentorio di 180 giorni.

La legge in materia di diritto del lavoro prevede che il lavoratore che ha subito un licenziamento illegittimo possa tentare una conciliazione con la propria azienda, così da evitare le lungaggini processuali e riavere subito il suo posto di lavoro, ma non sempre questo tentativo sortisce i suoi frutti e non vi è altra scelta che rivolgersi al giudice.

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