Settembre 9, 2024

Che San Vito Lo Capo sia uno dei luoghi più affascinanti della Sicilia, si ritiene non sia un mistero per nessuno.
Le sue spiagge bianche e assolate, i suoi monumenti dall’aspetto arabeggiante, il suo mare dai riflessi turchesi e quella sua atmosfera così tipica, rendono questa perla siciliana una delle location più esclusive per trascorrere attimi d’infinito piacere. Dolcemente protetta a est dal promontorio di Monte Monaco, a ovest dall’Egitarso, languidamente accarezzata dalla lunga striscia di sabbia dorata che l’ha resa celebre nel mondo intero,
San Vito Lo Capo è la destinazione ideale per una vacanza in famiglia, alla scoperta di oasi naturalistiche e d’infinite tradizioni enogastronomiche e culturali che, solo in una terra così prospera e variopinta come la Sicilia, si rincorrono giorno dopo giorno, in qualsiasi periodo dell’anno.

San Vito Lo Capo: storia e origini

Sebbene alcune tracce rinvenute a San Vito Lo Capo, siano da ascrivere al paleolitico, al periodo mesolitico e neolitico, le origini della cittadina trapanese sono ammantate da una spessa coltre di magia e mistero. Come racconta un’antica leggenda, le origini del luogo sono da ricondurre alla storia di Vito, un giovane patrizio romano, figlio di un importante dignitario siciliano.
Il giovane, educato nel culto del cristianesimo dalla nutrice Crescenzia e dal precettore Modesto, per sfuggire alle ire paterne e a quelle dell’imperatore Diocleziano, dovette fuggire in fretta e furia dalla sua città natale e, navigando in direzione nord, in seguito a una violenta tempesta, trovò riparo in un golfo tranquillo, protetto dal promontorio dell’Egitarso. I tre fuggiaschi decisero di continuare nell’opera di evangelizzazione ma, malvisti dal popolo, furono brutalmente scacciati. Dio, però, per punire chi si era messo contro l’opera e i miracoli del giovane Vito, seppellì la cittadina e i suoi abitanti sotto una grossa frana, durante la quale trovò la morte anche la nutrice Crescenzia.

Cosa vedere

Il mito del giovane Vito e dei suoi accompagnatori, nonostante i nefasti eventi, nel corso dei secoli ha raggiunto sempre maggior fama. Non a caso, il primo monumento che si trova all’ingresso della cittadina è la Cappella di Santa Crescenzia.
Situata su di una verde spianata chiamata Contrada Valanga, la costruzione a pianta quadrata fu costruita nel XIII secolo dagli ericini, ma vanta influssi gotici e normanni.
Dapprima semplice luogo di riparo per i pellegrini, la Cappella divenne poi una vera e propria fortezza. Addentrandosi nel cuore del borgo, da lontano, si scorge una chiesa caratteristica che, più delle sembianze di un santuario, ha quelle di un castello.
Dedicata a San Vito, la chiesa è un esempio ben riuscito di elementi architettonici diversi tra loro: torri d’avvistamento, feritoie, rosoni e nicchie votive, rendono il Santuario una delle maggiori attrazioni della città.
Anche se visitare il centro storico è un’esperienza da non perdere, San Vito Lo Capo è il paradiso delle vacanze al mare. Impossibile, infatti, restare indifferenti dinanzi alla bellezza della sua lunga spiaggia cittadina, con il faro che si staglia maestoso sullo sfondo e resistere alla tentazione di fare un salto alla spiaggia del Bue Marino, considerata la più bella d’Italia.
Per chi arriva in aero, preso lo scalo trapanese, sarà possibile noleggiare un’auto in pochi passaggi, prenotandola direttamente online.
E se cercate un angolo di natura selvaggia e incontaminata, non c’è niente di meglio della Riserva dello Zingaro, sette chilometri di verde rigoglioso che circonda e protegge baie, calette isolate e un mare con vivaci sfumature digradanti, dal verde all’azzurro, passando per il cobalto.

La gastronomia

Ma San Vito Lo Capo è anche sinonimo di buona cucina. L’appuntamento è a settembre, con “Cous Cous Fest”, imperdibile rassegna culinaria, ricca di piatti tipici e prelibatezze mediterranee, con ospiti internazionali, musica, balli e folklore siciliano.

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