Febbraio 11, 2025

Riflessione sul Simposio del Movimento Saharawi per la Pace

In questi giorni si svolto a Las Palmas il Simposio del   Movimento Saharawi per la Pace . Una realtà creata nell’aprile 2020 come movimento politico, alternativo al fronte polisario, per “promuovere la riunificazione dei Saharawi e la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto nel Sahara”
Secondo il comunicato stampa ” La Conferenza internazionale per la pace e la sicurezza è iniziata alla presenza di numerosi ospiti e politici spagnoli, sceicchi e notabili delle Province del Sud e di alcune personalità mauritane.

Il sindaco di Las Palmas ha inaugurato la cerimonia di apertura, Augusto Hidalgo, seguito da un discorso dell’ex presidente del Parlamento ed ex ministro della Difesa spagnolo, José Bono, che ha sottolineato il coraggio del primo segretario del PMS e la sua determinazione a organizzare un incontro per il dialogo saharawi-saharawi.
José Bono ha espresso la sua ammirazione per il Marocco, affermando che è l’unico Paese del mondo arabo a stabilire un modello aperto sulla promozione dei diritti umani “sotto la guida di un Re che ha saputo porre fine agli anni di piombo”. D’altra parte, ha sottolineato le relazioni storiche tra Marocco e Spagna, citando le parole di Sua Maestà il Re Hassan II sul dialogo e il buon vicinato.
Riguardo all’intransigenza del Polisario, José Bono ha accennato al fatto che in politica vince sempre chi accetta di negoziare. Ha inoltre denunciato le condizioni infraumane di cui soffre la popolazione che vive nei campi di Tindouf, sostenendo che l’unica vittima di questo conflitto è il popolo saharawi. Successivamente, il mauritano Mohamed Ahmed Val, rappresentante della “Rete Unità e Sviluppo” in Mauritania, ha esposto le relazioni storiche tra le tribù mauritane e quelle presenti nel Sahara marocchino, indicando che esse formano un’unità indissolubile. L’esperto mauritano di diritti umani ha promesso di farsi portavoce di tutti i saharawi che hanno subito violazioni dei loro diritti da parte del Polisario.
In un periodo storico alimentato da guerre reali, è giunto il momento di porre fine a pseudo conflitti , alimentate da logiche ormai superate. Oggi il Mondo ha bisogno di risposte concrete e se da un lato si indigna giustamente per la situazione dei diritti umani nel coflitto Russo/Ucraino altrettano non si percepisce la stessa indignazione per i diritti umani delle persone che vivono da decenni nei campi di Tinduf.

L’economia non può dettare regole alla politica, semmai è la politica che attraverso l’economia può dettare l’agenda la guida verso quelle nazioni che non rispettano i principi della convivenza sociale . Questo a beneficio di tutti. Sia di coloro che vivono all’interno dei campi sia della stessa repubbica algerina che non dovrebbe permettere che sul proprio suolo vi sia uno Stato nello Stato. L’indipendenza algerina è stata voluto per l’unità della Nazione , ed il rispetto di leggi volute per il popolo algerino . Due elementi che mal si conigano con la situazione nei campi di Tinduf

Marco Baratto

By Euromed

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