È sufficiente avere la necessità di inviare un reclamo o una disdetta per entrare nel vortice della confusione dei contatti Telecom, resi ancora più incerti dalla recente fusione con TIM. Se gli aggiornamenti al sito sono stati in qualche modo completati, lo stesso non si può dire per i documenti contrattuali che è obbligatorio per legge pubblicare (e aggiornare).
Se la Carta dei Servizi per utenti privati è aggiornata a febbraio 2016, quella per gli utenti business rimane indietro di qualche mese, per non parlare del conto telefonico, che riporta un indirizzo di contatto che risale ai tempi antecedenti la fusione aziendale.
Le Condizioni Generali di Contratto non sembrano dare adito a dubbi. Tutte le comunicazioni devono essere inviate all’indirizzo presente sul conto telefonico. Fattura alla mano, l’utente è convinto di dover inviare la sua istanza ad Asti. Tuttavia se l’utente, per maggior certezza, telefona al Servizio Clienti per ottenere la conferma che l’indirizzo sia corretto, viene spiazzato dalla risposta dell’operatore: le comunicazioni devono essere inviate a Fiumicino!
Il cliente inizia quindi a fare la conta di quale possa essere l’indirizzo corretto al quale inviare i documenti e – per cercare di rimettere ordine nella confusione più totale – si rivolge alla Pagina Facebook, nel quale riceve la conferma che l’indirizzo corretto è quello di Fiumicino.
Tralasciando la notevole difficoltà nel reperire i contatti corretti, come deve comportarsi l’utente che debba inviare una semplice comunicazione? Si deve fidare delle Condizioni Generali di Contratto, della Carta dei Servizi, del conto telefonico o – ancora – della Pagina Facebook?
Il comportamento di Telecom, che tra fusioni e manovre tariffarie ha fatto tremare gli utenti, continua a minare il basilare diritto dei Consumatori a inoltrare reclamo in modo semplice e veloce. Basta Bollette ha voluto approfondire tutti gli aspetti meno noti della vicenda, pubblicando sul suo sito ufficiale un vademecum per mettersi in contatto con TIM, senza rischiare di far cadere nel vuoto le comunicazioni.