Da quando l’emergenza del Coronavirus è entrata di prepotenza nella nostra vita stravolgendo la normale routine quotidiana, le famiglie con bambini hanno dovuto reinventare la gestione del tempo adattandolo all’esigenze dei più piccoli. Parliamone insieme alla psicologa di Palermo Dott. Claudia Corbari.
Se per gli adulti affrontare le nuove disposizioni governative per arginare il contagio da Covid-19 è stato e continua ad essere fonte di stress e confusione, immaginiamo quanto i bambini possono soffrire una situazione di restrizione coatta di spazi, condivisione e qualità del tempo. Niente più scuola, niente più attività sportiva, niente più giochi condivisi coi coetanei, niente più festicciole. I bambini si pongono delle domande ed è importante che i genitori li coinvolgano in spiegazioni realistiche senza sminuire il problema e con un linguaggio più semplice e chiaro possibile.
Essere sinceri è sempre la strategia migliore: spiegare loro cos’è il virus, come si trasmette, perché è così importante rispettare le regole per ridurre il contagio può essere raccontato sotto forma di racconto mitico, personificando il virus in un mostriciattolo che minaccia la vita degli essere umani, che si chiama corona virus perché porta una corona in testa come un sovrano, che è invisibile e che solo una ridotta cerchia di personaggi col camice verde conosce dove si nasconde e quali armi usare per combatterlo. Occorre far sapere loro che il virus è contagioso ma anche rassicurarli sul fatto che tanti medici e scienziati stanno creando la pozione magica che ci renderà immuni al contagio. I bambini sono i più forti perché è difficile che il virus voglia contagiarli, invece i nonni e le persone malate vanno protette per questo tutti dobbiamo restare a casa e rispettare le regole.
Questa può essere una buona occasione anche per rendere abitudinari norme igieniche che, a prescindere dal coronavirus, sono molto importanti: lavarsi bene le mani, non mettersi le mani in bocca, non tossire o starnutire addosso agli altri, non bere negli stessi bicchieri delle altre persone. Se presentati come un gioco attraverso cui aiutare il genere umano a sconfiggere questo mostriciattolo cattivo i bambini saranno ben lieti di mascherarsi da supereroi e partecipare alla partita.
Rimane poi il solito consiglio di permettere loro di essere più creativi possibili, non solo quindi tv, cartoni animati e tablet ma giochi veri e propri (nascondino per esempio o piste ad ostacoli tra i mobili di casa) e anche disegnare, ballare, cantare, inventare filastrocche.
Insomma, infondere loro fiducia ricordando attraverso il gioco che presto torneranno a rivedere i loro amichetti, a riprendere a studiare e a fare sport, a stare all’aria aperta è, secondo la Dott.ssa Claudia Corbari, il modo migliore per ridurre al minimo paure e ansie che inevitabilmente una situazione del genera stimola.