Marzo 13, 2025

Il mondo della pubblicità video non è stato sempre lo stesso e la data di nascita si colloca nel 1941 negli Stati Uniti, una potenza tradizionalmente molto avanzata in termini di promozione e marketing. Questo spot della durata di dieci secondi costò solamente quattro dollari che, al tempo, non avevano certamente il valore che hanno oggi. Lo spot pubblicizzava un orologio Bulova e segnò la nascita degli spot pubblicitari così come li conosciamo oggi. Da quel giorno ai tempi nostri sono cambiate tantissime cose ma l’obiettivo della realizzazione spot pubblicitari resta lo stesso: promuovere un messaggio, un’idea o un prodotto tramite un breve formato video.

Brevi e incisivi: il formato vincente

Gli spot pubblicitari subentrano prepotentemente nella televisione mondiale perché erano in grado di assicurare brevità e incisività con grandi risultati in termini di visibilità e vendite. In Italia il boom ebbe inizio qualche anno più tardi, a partire dal 1957 con la famosissima trasmissione serale del Carosello. Questo programma brevissimo trasmetteva un toto di messaggi pubblicitari realizzati tramite il racconto di storie e attraverso personaggi diventati iconici come il pulcino Calimero. Erano spot pubblicitari molto lunghi rispetto a quelli attuali perché duravano quasi tre minuti ciascuno.

In Italia la pubblicità è molto legata alla vita politica

Nel nostro Paese la pubblicità attraversa una stretta correlazione con il mondo politico e, per questo, le sue sorti finiscono in mano alla Corte Costituzionale nel 1976 che rompe il monopolio televisivo e apre la strada alla nascita delle TV locali. Per sostenersi queste necessitavano di introiti pubblicitari quotidiani ed è da allora che il fenomeno dilaga in tutto il Paese. Per questo il dibattito politico e culturale si è interrogato spesso circa la presenza degli spot durante la visione di programmi e film quale forma di interruzione a cui era necessario porre una regolamentazione.

Publitalia ’80 è il punto di svolta degli spot italiani

La svolta giunse con il modello di business proposto da Publitalia ’80, un’azienda che raggiunge in pochissimo tempo fatturati da capogiro e una presenza in quasi tutta la rete pubblicitaria commerciale. Le televisioni commerciali continuano ad aumentare il numero e la necessità di realizzare spot pubblicitari, alimentando un mercato in continua crescita e che garantiva ingenti guadagni. La pubblicità investe quasi totalmente le televisioni dando vita a fenomeni culturali di cui abbiamo ancora oggi una certa memoria. Il mercato, tuttavia, entra in crisi con le limitazioni sopraggiunte per via delle eccessive interruzioni durante le proiezioni e con le formule di televisione in pay per view. L’avvento del web, inoltre, mette in crisi la televisione e scombussola il modo di fare pubblicità video che viene affiancata da altri modi di promuovere un prodotto o un servizio.

Dalla TV ai social: il cambio di rotta

Arrivano i social, i siti web e le piattaforme video come Youtube che creano nuove figure professionali e sempre nuove possibilità di guadagno. Gli spot pubblicitari oggi non possono esistere se non sono legati alle altre forme di comunicazione, specialmente se sono slegati dal web. Per far sì che uno spot pubblicitario sia efficace, quindi, le agenzie hanno imparato lavorare tenendo conto del passato come base fondante ma creando prodotti che guardano al futuro e che siano in grado di leggere le aspettative delle persone. Il mondo della pubblicità oggi è estremamente competitivo proprio perché ricicla il vecchio creando formule nuove ed innovative.

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