“Serviremo l’Italia con orgoglio”
Sono queste le parole con cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni giura davanti al capo dello Stato inaugurando la stagione delle pari opportunità anche nel nostro Paese. La rivoluzione è compiuta ed è storica, perché priva di precedenti. Se ciò comporterà buono o cattivo governo lo vedremo ma di certo c’è che uno stereotipo è stato abbattuto e a farlo è stata la casa dei conservatori per definizione. È, dunque, un precedente che da’ incoraggiamento e che abbatte gli steccati, seppur non cambia l’entità dei problemi da risolvere ma già l’approccio istituzionale, rigoroso, deciso e sobrio con cui la Presidente del Consiglio è giunta alla guida del governo fanno ben sperare.
Le donne, insomma, esercitano sempre più il potere politico dentro e fuori la cabina elettorale, diventando sempre di più incisive negli orientamenti culturali e nei risultati elettorali. Siamo a un passo dal colmare il gap politico tra donne e uomini, in Italia come altrove, giacché le donne, a prescindere da leggi elettorali spesso sessiste al contrario, stanno incanalando le loro istanze, e non solo, attraverso un maggiore attivismo ed una maggiore partecipazione, spesso con risultati brillanti, entrando non solo in politica ma in ogni ambito della società. È chiaro come l’elezione di Giorgia Meloni sia l’esempio più fulgido.
Il punto era e resta che il mondo, come dimostra la storia più recente negli esempi di Rita Levi Montalcini, Margherita Hack , Margaret Thatcher, Nilde Iotti, Angela Merkel, Elisabetta II d’Inghilterra, lo si cambia anche e soprattutto scardinando i vecchi meccanismi del potere, destrutturando le gerarchiche logorate dalle stanze ovattate dei bottoni e sclerotizzate, mettendo in discussione chi sostiene idee discriminatorie e le mette in pratica.
Auguri al Presidente Meloni e a tutte quelle donne che quotidianamente, con determinazione e autonomia, lottano per un modo migliore.
Buona domenica,
Orlandino