Molti cittadini non riescono a distinguere fra un giudice e un Pubblico ministero e/o procuratore. E se un PM e/o procuratore è chiamato giudice, questo non è un errore innocente. Ne deriva infatti che i suoi provvedimenti verranno scambiati per sentenze: l’indagato diventa così un colpevole il cui reato è stato provato. Il processo diventa superfluo, anzi un fastidioso onere per i contribuenti.
A distanza di 232 anni, abbiamo perso lo spirito della rivoluzione.
Rodotà ricordava al mondo politico che «istituzioni e uomini non vengono più rispettati quando non appaiono rispettabili». E’ un ammonimento che oggi va indirizzato al mondo della magistratura. E’ comunque una costatazione che la magistratura deve mettere alla base di ogni analisi e di ogni strategia di possibile risalita, comunque difficile e lunga.
Il 98% delle leggi le fa il governo e i testi sono scritti dagli uffici legislativi ministeriali, per lo più diretti da magistrati e consiglieri di Stato distaccati, che scrivono appositamente le norme in modo nebuloso.Così, quando arriva il momento di applicarle, i giudici/interpreti hanno facilità a riscriverle di volta in volta, a danno dell’uniformità e della certezza del diritto.