Chi scrive è l’Unione Nazionale Organizzatori Eventi (UNOE), unione composta da oltre 50 degli organizzatori di eventi di tutta Italia, e, in forte crescita.
Scriviamo questa istanza, affinché, sia i media che le istituzioni, si rendano conto, che esistiamo anche noi come categoria di settore, al momento per nulla menzionata.
In queste settimane di chiusura forzata a causa della pandemia Covid-19, buona parte del mondo produttivo, ogni giorno, manifesta la propria preoccupazione per la prossima ripresa delle attività lavorative, quella che il governo ha chiamato “Fase 2”.
Da più parti, infatti, sugli organi di informazione, in tv, nei talk show e attraverso le istituzioni politiche di ogni grado, vengono raccontate le difficoltà e le incertezze sul futuro che moltissime piccole attività produttive stanno vivendo o che vivranno. Da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria nessuno si è accorto o ha speso una parola per il mondo produttivo di chi vive, lavora e produce attraverso mercatini, mostre, fiere, manifestazioni enogastronomiche e street food. Molti ci equiparano al commercio ambulante ma l’associazione che viene fatta è del tutto errata.
La nostra categoria sociale lavora vincendo bandi pubblici, si espone finanziariamente con fideiussione bancarie, ha sulle proprie spalle tutto l’allestimento, la sicurezza degli spazi, la fattibilità commerciale, la salvaguardia e il rispetto delle zone di pregio, lo smaltimento dei rifiuti, le spese degli oneri concessori e le responsabilità civili e penali.
I mercatini, le mostre, le fiere, le manifestazioni enogastronomiche e di street food in ogni parte d’Italia, dal Nord al Sud, isole comprese rappresentano dunque attività commerciali con un indotto enorme di visitatori creato dagli imprenditori che vivono di questa attività, dalle loro famiglie e da tutti coloro che attraverso il commercio al dettaglio dei mercatini producono, lavorano e vivono. (rif Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114 – “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59”)
Ora, così come tutte le altre realtà commerciali piccole o medio grandi, anche per il nostro mondo ci sarà da riconsiderare, rivedere e modificare le modalità operative con le quali fino a pochi mesi fa abbiamo intrapreso e gestito il nostro modo di fare economia. Alla luce delle novità che verranno introdotte nella “Fase 2” ci saranno nuove norme comportamentali, di tutela individuale e collettiva, di distanziamento sociale sia fisico sia logistico che verranno declinate in ogni loro ambito e che dovranno essere adottate scrupolosamente.
Con la presente è dunque nostro desiderio portare alla Vostra cortese attenzione le nostre difficoltà oggettive e ottenere la possibilità di poter ripartire al più presto con le nostre attività lavorative.
Direttamente collegate alla ripresa poniamo le seguenti istanze:
• Snellimento delle procedure autorizzative per l’ottenimento delle autorizzazioni con una sburocratizzazione e semplificazione degli iter con indicazioni chiare e precise sulle diverse modalità operative. Per quanto ci concerne garantiamo fin da ora di essere in grado di allestire, organizzare e gestire le mostre-mercato con tutti i criteri di sicurezza, sorveglianza, distanziamenti e comunicazioni già indicate per l’apertura dei mercati e delle mostre da
Ordinanze Regionali, Decreti statali, OMS, Federturismo-Confindustria e/o protocolli di
sicurezza definiti o da definirsi con le amministrazioni locali o anche sulla base di modelli in
corso di studio da tecnici del nostro gruppo.
• Riduzione o sospensione/azzeramento qualora possibile pagamento del suolo pubblico oprivato.
• Prolungamento del contratto o delle scadenze dei bandi pubblici per le realtà già vincitrici o per quelle già avviate ma che per l’emergenza sanitaria hanno dovuto sospendere le proprieattività.
• Ottenimento nelle “location” ove normalmente in passato venivano presentate le manifestazioni, ove possibile, di più spazio utile, così da poter garantire distanza fra gli stand, fra gli espositori e poter mantenere anche un buon numero di stand senza subire una forte contrazione economica.
Inoltre di valutare come ulteriore forma di aiuto per il settore:
• Che tutti gli Organizzatori di eventi, mostre mercato, street food etc. (ditte, società, associazioni, fondazioni, legalmente riconosciute), che hanno dovuto annullare da febbraio 2020 in poi centinaia e centinaia di manifestazioni in tutta Italia, rientrino tra gli “operatori danneggiati” con riferimento alla lettera inviata dai Governatori Regionali di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (vedi comunicato stampa ANSA del 29-4-2020) inerente la richiesta di formazione di un fondo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per sostenere il Sistema fieristico quale piattaforma di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano e promozione del Made in Italy.
• Di predisporre a livello Nazionale o a livello Regionale un fondo cui fare domanda di risarcimento di tutte le spese sostenute dagli Organizzatori (ditte, società, associazione, fondazioni, legalmente riconosciute) per l’organizzazione, la comunicazione e pubblicità, i
trasporti, gli allestimenti, le assicurazioni, le tasse etc. per le manifestazioni che siamo stati costretti a non svolgere per decreto statale, venendoci a creare una condizione di forte indebitamento nei confronti dei nostri fornitori e collaboratori.
Ottenere l’approvazione chiara delle istanze sopra citate è fondamentale per la ripresa delle nostre attività, le quali altrimenti rimarrebbero inesorabilmente ferme.