La controffensiva ucraina non sfonda, lo dicono anche in America e nel Regno Unito. La difesa russa tiene e potrebbe presto trasformarsi in un attacco. La situazione attuale è frutto delle varie fasi della cosiddetta “operazione militare speciale” avviata dalla Russia il 24 febbraio 2022 in risposta a quanto fatto dall’Ucraina nel corso di otto anni. La prima fase non è andata come al Cremlino avrebbero voluto. Hanno quindi ristrutturato in modo profondo le Forze armate e oggi si vedono i risultati di questo lavoro. L’esercito è uno degli elementi più conservatori nel sistema statale della Federazione Russa. Dunque l’operazione di rinnovamento effettuata al suo interno può definirsi come epocale. Certamente i russi hanno sfruttato anche le loro stesse difficoltà e hanno imparato dagli errori commessi. Ora guardano al futuro: nessuno sa cosa si profila all’orizzonte, ma i soldati russi sono pronti a un eventuale ordine di attacco. D’altro canto, gli ucraini sembra stiano letteralmente finendo gli uomini e le armi. A Washington e a Londra non sono particolarmente felici di vedere distrutte le armi fornite a Zelensky, e nemmeno a Parigi o a Berlino. I Leopard tedeschi, ad esempio, sono fra i bersagli preferiti dei fanti russi. La società russa sta dalla parte delle forze armate. I cittadini russi comprendono la necessità di questo sforzo teso a eliminare la futura minaccia (forse persino nucleare) posta da una certa élite occidentale sul territorio dell’antica Rus’. Non soltanto i mobilitati, ma anche decine di migliaia di volontari si sono detti disposti a combattere sotto la guida di un vertice militare rinnovato e riorganizzato. Fonte: https://strumentipolitici.it/uno-sguardo-interno-alla-struttura-militare-e-operativa-russa-trasformata-e-rinnovata-dal-conflitto-in-ucraina/