L’atteso rimbalzo dei listini continentali è fallito. Inizia infatti con il piede sbagliato la nuova settimana del mercato azionario Europei. Gli investitori aspettano soprattutto gli appuntamenti chiave nei prossimi giorni, a cominciare dalle decisioni della Bank of Japan e della Federal Reserve, mentre il giorno dopo toccherà alla Bank of England.
Da seguire anche il dato sull’inflazione dell’Eurozona, in programma mercoledì.
Il bilancio del giorno per gli investitori
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia la seduta in calo dello 0,51% a 33.640,83 punti. Sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che chiude a 35.839 punti. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,98%); sulla stessa tendenza, in frazionale calo il FTSE Italia Star (-0,67%).
Gli investitori hanno per lo più venduto anche nel resto del continente: sono negativi anche il Dax alla Xetra borsa di Francoforte (-0,6%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,4%) e il Cac40 francese (-1%). Si salva Londra. L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni in ribasso dell’1%.
I singoli titoli
A Piazza Affari gli investitori hanno comprato Stm, +1,09%, dopo le forti perdite della scorsa settimana. Tra le poche blue chip in verde svetta invece Leonardo +1,41%, alla vigilia dei conti semestrali.
Male invece Stellantis (-3,3%), dopo la trimestrale deludente presentata la scorsa settimana. In zona rossa anche Campari (-2,86%), così come arretrano anche Nexi -2,11% e Banca Popolare di Sondrio -1,98%.
Gli altri mercati
Sul fronte valutario si rafforza il dollaro, che prevale sull’euro con un cambio intorno a 1,082. Il dollaro/yen si attesta a 153,9 con la valuta nipponica prossima a registrare la sua migliore performance mensile rispetto al dollaro di quest’anno. Chi sa come fare scalping Forex, avrà lavorato parecchio oggi.
Tra le materie prime, il petrolio Brent scende a 79 dollari al barile, sui minimi da sei settimane, in vista del meeting dell’Opec+ del 3 agosto.
Oro nuovamente in calo a 2.374 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si stabilizza a 134 punti base, con il decennale italiano al 3,7% e il benchmark tedesco al 2,36%.