Intervista a Yuri Salvatore:”senza il web sarei stato incompreso”.

il mondo dei social e del web in generale come la realtà ha tante sfumature, tante facce. e lo sa bene Yuri Salvatore, giovane cantautore, musicista e aspirante attore, che nonostante sia figlio di una delle voci più autorevoli del panorama napoletano, Federico Salvatore, ha cercato di intraprendere un percorso lasciando spazio esclusivamente alle sue capacità. lo abbiamo lasciato con aspettative positive e nuovi progetti, oggi, il “musicista di quartiere”come spesso si definisce, ce ne parla a Cose Del Web. in un momento difficile dove tutto ciò che è arte non viene tutelato, e dove si pensa che l’artista sia uno che perde tempo, Salvatore si ricopre di arte in maniera assolutamente indipendente, unendo musica e scrittura, recitazione ed aspirazioni teatrali con il progetto della sua compagnia di voci per audiofilm on line, e canzoni future, come ci ha svelato nella chiacchierata a seguire.

 

è un momento delicato per il mondo dell’arte, cosa ti senti di dire a chi è in cerca di una soluzione morale per sopravvivere?

-Penso che noi dovremmo ingannare l’attesa facendo tutto ciò che ci far star meglio, senza mai restare indifferente al problema. come ho scritto recentemente, noi creativi siamo privilegiati. per cui il consiglio è di amplificare più che mai la fantasia, restando in attesa senza annoiarsi, piangersi addosso, perchè è peggio e si ottiene l’effetto contrario.

tu hai iniziato sul web mostrando praticamente tutte le tue parti artistiche, dal comico al polemico, dalle poesie alle parodie fino alle canzoni, un pò come tuo padre. quali sono le cose che oggi come oggi non faresti tornando un pò all’inizio del tuo percorso?

-Di sicuro quello che non farei è concedermi senza riflettere. l’ho fatto, e ho pagato questo errore nel 2014, poi, per il resto direi che rifarei quasi tutto ma con una testa più riflessiva. probabilmente saprei i punti giusti per farle, e acquistato l’intuito mi renderei conto, riallacciandomi al discorso di prima, a chi non accordare fiducia.

nelle tue ultime dirette live sui social, hai fatto spesso un bilancio del tuo periodo in radio, quasi come se tu avessi un pò di nostalgia di quei tempi. cosa è cambiato da allora?

-Sono cresciuto io. ho detto e dirò sempre grazie a Radio Dj Fiamma Luce perchè se vogliamo è stato il mio battesimo, che ha portato poi a tante altre cose. il mio primo disco pubblicato nei negozi digitali, il rapporto con il pubblico e gli ascoltatori. la conoscenza con delle belle persone e personalità, cambia che oggi forse ho più sicurezza.

qual’è il tuo rapporto generale con il mondo dei social, visto il tanto clamore e visti i tanti fatti che avvengono ogni momento, anche gravi?

-Oggi il web ti da quello che gli altri mezzi non ti danno. io posso dire, che senza il web sarei stato incompreso, i miei contenuti non sono adatti per una vetrina generazionale televisiva, per cui da questo punto di vista ringrazio i social. ma ovviamente non mi sento di sottovalutarne i pericoli e quindi invito alla massima attenzione, e a camminare molto lentamente in questa giungla.

La musica ti ha dato tanto ma, tu non contento, hai deciso di entrare anche in un sistema poco considerato, quello degli audiofilm. da cosa nasce questa tua passione/volontà?

-Nasce sicuramente dall’esigenza di raccontare delle storie. io sono un malato di fiction, chi mi conosce lo sa. infatti le mie giornate casalinghe le vivo nutrendomi di fiction, prevalentemente di mamma rai in quanto altre reti(aimè)preferiscono dar spazio a cose non istruttive. e quindi assimilando il bello(ma anche il meno bello)delle serie tv, ho creato una mia forma di storia. che pur se molto diversa come tempi, si riallaccia a quella forma. ho scelto l’audiofilm perchè l’ascoltatore, vede attraverso i suoni degli ambienti, gli stati d’animo che trasmettono le voci, le espressioni sonore. ho formato una mia compagnia, “Le voci di dentro”rifacendomi ad una commedia del mio maestoo, Eduardo De Filippo, ma questo perchè noi, diamo voce a storie che vengono da dentro:dal cuore, dalla mente.

Cosa bisogna aspettarsi da questa tua nuova veste e dalle tue storie?

-Sicuramente il nostro impegno, ma ci tengo a dire che nella mia compagnia sono stato molto fortunato a sceglierne i talenti. per cui aspettatevi che esploda il talento che merita. ci sono vari nomi, di persone che hanno una grande originalità nel metterci la voce, mi sento di citare Eleonora Lentini, Stefania Ciancio, abbiamo Maria Elena Pollak che è una fantastica voce di audiolibri e teatro, come lo è Francesca Barresi, e la mia concittadina Francesca Quattromini che presto sentirete ne “I colori di Rosa”dove ha interpretato la protagonista. e poi, “Angelina mia”, la mia compagna, per ovvi motivi è colei che rappresenta la dolcezza e la parte di integrazione della mia compagnia, insieme ad un’altra bravissima attrice emergente Moldava, Natalia Florea.

quali sono invece i tuoi prossimi progetti musicali?

-Sto scrivendo il nuovo album, un progetto dedicato ai suoni moderni. ho ritoccato, voce compresa un pò il mio stile, ringiovanendo i più le note. e naturalmente, la musica sarà in cammino insieme alle storie in preparazione, in chiave audiofilm con la mia compagnia.

il supporto tecnico delle tue storie sarà di Marco Novelli, che ha formato una sua compagnia, la AudioDrammiProduction. come hai giudicato la scelta del tuo socio? e quali sono le differenze tra le due formazioni/produzioni, se ci sono?

-Marco prima di intraprendere questa strada ne ha parlato a me, perchè sono stato io ad iniziare il discorso. inizialmente infatti lavoravamo insieme su un unico punto, poi, vista la mia predisposizione ad un repertorio diverso dal suo, e vista la mia mancanza di libertà, perchè dovevo dar conto anche alle sue preferenze, abbiamo pensato fosse giusto, di comune accordo, chiarirci le idee. lui infatti nella sua produzione m i ha voluto come musicista, io musico i momenti delle storie. le differenze tra la mia compagnia e la audiodrammi production sono in primis le forme di testi:io non amo il genere troppo realista e duro, guardando le fiction contemporanee mi ispiro allo stile di rai fiction, con testi dove c’è leggerezza, mistero, dolore, ma punto fondamentale, il trionfo della giustizia. non mi va di angosciare i miei lettori/ascoltatori, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, la gente ha bisogno di allenare la mente e distrarsi, con emozioni e qualche risata. e poi, pur se entrambe le compagnie hanno in comune le intenzioni, ognuno ambienta le proprie tematiche nella propria terra. io, voglio portare avanti un discorso probabilmente “campanilistico”:sono napoletano e quindi tento di portare la napoletanità negli audioracconti. anche se le mie storie sono ambientate in un quartiere fantomatico che ho chiamato MonteNapoli, un pò la “Vigata”napoletana. quasi sempre c’è il giallo, quasi sempre c’è la bella che viene salvata dal supereroe non così eroe, con pregi e difetti come ogni essere umano. non sono avventurieri come i racconti di un’altro amico scrittore che appoggia il progetto. io son cresciuto e sto crescendo, probabilmente con un tipo di stile che coloro che scrivono audiodrammi, e lo dice stesso questa parola, non potranno mai abbracciare. ma nelle colonne sonore, la forma non cambia. ci metterò sempre lo stesso amore. la mia lavorazione tecnica poi è più semplice, si concentra esclusivamente sull’audiovisione, con  qualche immagine per diffondere la cosa. c’è da sottolineare, che se non fosse per la grande disponibilità, e buona volontà del mio socio, non riusciremmo minimamente neanche a pensare di provare a fare questo.