Mentre l’attrito è una componente fondamentale e, per così dire, fisiologica del funzionamento di determinati componenti meccanici, per altri esso rappresenta un aspetto deleterio che deve essere minimizzato il più possibile.
Un metodo comune per farlo è ricorrere a oli e lubrificanti con cui trattare le parti che sfregano o entrano in contatto l’una con l’altra, ma è possibile anche agire a monte e rendere il metallo caratterizzato da un coefficiente di attrito molto basso, che favorisce quindi lo scivolamento e riduce il grado di usura superficiale.
L’azienda Nicasil di Parma esegue un trattamento antiattrito e antifrizione (detto “Nicasil Process”) per mezzo della deposizione di uno strato di nichel sigillato per mezzo di un additivo che, oltre a ridurre l’attrito stesso, migliora la durezza superficiale del manufatto e ne incrementa anche il grado di resistenza alla corrosione.
Nello specifico, il nichel chimico depositato per mezzo del Nicasil Process è caratterizzato da una durezza superficiale compresa fra 500 e 550 HV100. È possibile incrementare ulteriormente questo parametro per mezzo di un indurimento, eseguito sottoponendo l’oggetto metallico a un trattamento termico che tipicamente dura 10 ore alla temperatura di 300 gradi celsius.
Al termine del trattamento, l’applicazione di un apposito sigillante antifrizione permette di portare il coefficiente di attrito del nichel superficiale da 0,4 sino a circa 0,1 – 0,2. Per maggiori informazioni: nicasil.it.