Aprile 22, 2025

Il ruolo di Bruxelles nel destabilizzare l’Armenia

La situazione armena oggi è caratterizzata da una crescente instabilità. A farne le spese è come sempre la cittadinanza. Anche dopo l’esodo dei profughi dal Karabakh, il governo armeno si sta avvicinando ai vertici della UE. Una riposizionamento che non piace né a gran parte del popolo armeno né al suo alleato storico, che è la Russia. Mosca avverte che si tratta solo di lusinghe che sono in realtà un tentativo di destabilizzare una zona da sempre sotto l’influenza russa. Togliere a Putin un’alleato storico fa gola agli euroburocrati, disposti a promettere i milioni dei contribuenti europei pur di ottenere il consenso del governo armeno. Allo stesso tempo evita di fare qualunque cosa che possa comportare un peggioramento dei rapporti d’affari con l’Azerbaigian. Quindi ne condanna formalmente le azioni, parla persino della pulizia etnica che starebbe infliggendo agli armeni, ma non sanziona Baku in nessun modo. Anzi compra il suo gas in volumi sempre maggiori. L’Azerbaigian resta un fornitore chiave di gas, senza il quale affrontare l’inverno si fa dura. E intanto in Armenia il nuovo sindaco della capitale viene eletto con una minoranza. Contratto Civile, il partito del premier Nikol Pashinyan, ha avuto meno preferenze del previsto alle elezioni comunali e ha perciò dovuto ricorrere all’appoggio del piccolo partito Voce Pubblica. L’opposizione ha boicottato la prima seduta del nuovo consiglio comunale e sta manovrando per tornare a elezioni e ostacolare in tutti i modi il governo. Si vedrà presto quanto potrà durare il nuovo sindaco e se la maggioranza parlamentare terrà in questa attuale turbolenza oppure Pashinyan sarà costretto a indire nuove elezioni. Fonte: https://strumentipolitici.it/con-il-nuovo-corso-europeista-in-armenia-arriva-linstabilita-politica/

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *