Inizialmente, tutti i tatuaggi venivano fatti solo con il pigmento nero. Dopo la scoperta del fuoco, gli uomini primitivi mescolavano la fuliggine con l’acqua e ottenevano un pigmento che applicavano sulla loro pelle.
Il secondo colore ad essere utilizzato fu il rosso, seguito dal verde, dal marrone e dal giallo. Questi colori furono scoperti da tatuatori ingegnosi che li sperimentavano sul proprio corpo. Essi chiedevano informazioni alle aziende chimiche sulle caratteristiche dei pigmenti per capire se potevano utilizzarli per realizzare i loro tatuaggi, ma non rivelavano il loro vero intento per paura che non fossero venduti loro. All’epoca, fare tatuaggi non era visto di buon occhio e le aziende non volevano essere responsabili di eventuali effetti collaterali. Alcuni tatuatori creavano biglietti da visita falsi per far credere alle aziende chimiche che avrebbero utilizzato i loro pigmenti per la realizzazione di giocattoli per bambini.
Per ottenere un buon pigmento, si usavano i colori chimicamente puri, poiché non erano dannosi per la pelle. La regola generale consisteva nel servirsi solo di additivi semplici: infatti, i colori rosso, giallo e marrone si ricavavano mescolando listerine e acqua distillata in eguali quantità, mentre il verde derivava solo dall’acqua distillata. La consistenza finale doveva essere cremosa, ma non troppo pastosa.
I tatuatori lavoravano direttamente da contenitori di vetro opalino senza preoccuparsi di possibili infezioni. Milton Zeis è stato uno dei primi fornitori di attrezzature per tatuaggi ad offrire pigmenti premiscelati e posti in contenitori separati in base al colore. Ha presentato 14 colori diversi premiscelati in flaconi con contagocce.
Oggi la situazione è cambiata. Non si usano più i pigmenti in polvere ed è cresciuto il numero di aziende che produce i pigmenti per tatuaggi. Si dispone di una vasta gamma di colori e sfumature. I fornitori di attrezzature per tatuaggi moderni offrono colori premiscelati, fosforescenti, di nuova formulazione, biologici al 100%, non tossici, sterili e approvati dalla Food and Drug Administration (FDA).
I tatuatori hanno sentito a lungo il bisogno di rassicurare i propri clienti sulla qualità dei loro pigmenti. Sui loro biglietti da visita includevano spesso tutte le informazioni relative al pigmento utilizzato. Guardando i biglietti da visita dei tatuatori del passato, non si può fare a meno di notare che i pigmenti provenienti da altri continenti erano i migliori. Gli americani affermavano che i loro pigmenti erano europei o giapponesi, mentre gli europei dicevano che i loro pigmenti provenivano dall’America o dal Giappone.