Il titolo è un chiaro riferimento al cordone ombelicale perché parla di maternità, ma non nel senso classico. L’argomento principale del romanzo è la violenza sulle donne e il femminicidio.
Il cordone di fiori crea un legame, un rapporto di gentilezza con le vittime che subiscono spesso la condanna morale della società.
Questo romance è la seconda parte del libro pubblicato a febbraio dal titolo “Quei fiori”, dove si affrontava maggiormente la tematica dell’amore, del corteggiamento e del matrimonio. Gli stessi personaggi vivono adesso la fase della famiglia, della maternità, frequentano altre figure femminili che hanno subito violenza. Si crea una coscienza attorno ad alcune vicende, un’azione comune e Il cordone di fiori sarà espressione di lotte e di unità.
Come l’autrice afferma nell’introduzione ”Questo libro non vuole additare colpevoli, esprime la condizione del femminicidio con gli occhi della poesia, capace di rivelare stati d’animo e realtà molto intime, trasportando la questione da un campo teorico-argomentativo, o da uno investigativo, a quello umano, del dolore. Non bisogna temere di guardare il dolore o di anestetizzarlo, perché solo se diventa condiviso, siamo in grado di affrontare la problematica nella sua complessità, restituendogli dignità”.
Come nella tradizione del Romance di Jane Austin l’autrice dipinge le pagine dei suoi romanzi di rosa, di semplicità e rende i dialoghi realistici, raggiungendo il lettore comune che ha buon gusto ed esige un linguaggio curato, ma anche concreto.