Per il Financial Times, l’inviata in Ohio Felicia Schwartz ha intervistato sia semplici cittadini che politici di livello locale e nazionale. Il risultato della sua inchiesta mostra la stanchezza e i dubbi di costoro nei confronti di come l’amministrazione Biden sta trattando gli americani e sta affrontando le emergenze interne. Chi più chi meno, sono tutti insoddisfatti. L’unica reticenza riguarda il come usare la carta dello scontento in sede di campagna elettorale per le presidenziali 2024. Repubblicani e democratici, infatti, hanno per molti versi una visione globale che li accomuna, quella di mantenere la leadership americana in Europa e nel mondo. Per farlo, devono impedire a tutti i costi che la Russia riesca a ritagliarsi nuovamente la sua sfera di influenza sull’Europa orientale e altrove. Combattere questa “proxy war”, guerra per procura, grazie ai soldati ucraini è dunque una possibilità che a Washington vogliono sfruttare fino in fondo, indipendentemente da chi siede alla Casa Bianca. Certo, non tutti i politici sono di questo parere, di sicuro non tutti i repubblicani, fra i quali alcuni preferirebbero tornare al caro vecchio isolazionismo. Spaventa la situazione economica del Paese e spaventa la diffidenza e l’ostilità crescente fra gli americani. Ecco un esempio. Nella contea di Clark, il membro del comitato esecutivo centrale del Partito Repubblicano David Marshall vorrebbe ridurre al minimo i prossimi aiuti da conferire a Kiev, perché bisogna dare la precedenza ai cittadini e ai pensionati americani. Questi ultimi, dice, sono rimasti in grave imbarazzo all’idea che i soldi pubblici americani venivano spesi per finanziare le pensioni degli ucraini. Fonte: https://strumentipolitici.it/ohio-il-calo-di-consenso-per-gli-aiuti-allucraina-sara-un-tema-caldo-alle-primarie-usa/