Riforma del Codice Appalto, gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile espongono il loro punto di vista sulla semplificazione del codice e sull’efficienza di Consip.
Carlo Malinconico e Domenico Gentile propongono una lettura critica sulla Riforma del Codice Appalti
Lo studio Malinconico&Gentile, nato dalla collaborazione tra gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile di Legal Research, ha fornito una chiave di lettura sulla riforma e sulle semplificazioni del codice degli appalti all’attenzione di Governo e Parlamento. Inoltre, sostengono Carlo Malinconico e Domenico Gentile "si deve ragionare anche sullo stato del processo di centralizzazione da anni in corso in Italia, poiché anche l’acquisto di beni e servizi, che da soli quotano circa l’11% del Pil nazionale, si sta dimostrando su più fronti inadeguato, come testimoniano i continui annullamenti giurisdizionali di gare centralizzate, che producono danni alle imprese".
I contenziosi presi in carico dallo studio legale di Carlo Malinconico e Domenico Gentile
Nel comunicato stampa, i legali Carlo Malinconico e Domenico Gentile fanno poi riferimento ad alcuni contenziosi recenti curati dal loro studio. Il 12 marzo 2021, con la sentenza numero 3036, il Tar Lazio ha imposto alla Consip una sanzione nei confronti di un operatore economico che ha preso parte ad una gara istituita nel 2015 e annullata dal Tar Lazio per aver violato l’obbligo di suddivisione delle gare in lotti funzionali e conformi alle esigenze partecipative delle PMI. Ancora, il 16 marzo 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la gara Consip per l’incarico dei servizi museali di accoglienza nel Parco Archeologico del Colosseo, sentenza numero 2259. Circa un mese più tardi, il 17 aprile 2021, il Consiglio di Stato ha annullato un’altra gara Consip per l’affidamento dei servizi di stenotipia, fonoregistrazione e trascrizione dei verbali delle udienze penali promulgato per il Ministero della Giustizia, sentenza numero 2284. "L’annullamento di due gare così importanti nell’arco di un solo mese – spiegano Carlo Malinconico e Domenico Gentile – ingenera un meccanismo perverso, che frena lo sviluppo dell’economia e la produzione di ricchezza e del Pil, non meno di quanto non avvenga con il blocco delle opere pubbliche".