Se si trattasse di un videogioco, diremmo che siamo prossimi al cosiddetto “Game Over.” Inizia infatti a serpeggiare un certo malcontento sia a Kiev che a Washington per quanto riguarda il proseguimento del conflitto russo-ucraino. Negli Stati Uniti, l’ansia che la situazione ha provocato all’interno del congresso, sta facendo aumentare in modo sempre più progressivo il malcontento, data anche la mala gestione della situazione da parte del governo Biden. Come dichiara lo stesso ex presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, predecessore di Ursula von der Leyen, l’adesione dell’Ucraina all’UE: “non sarebbe positiva né per la UE né per l’Ucraina. Chiunque abbia avuto a che fare con l’Ucraina sa che questo Paese è corrotto a tutti i livelli della società.” Ecco uno dei motivi principali per il quale i finanziamenti a Zelensky non vengono più considerati bene a Washington. C’è da aggiungere inoltre, come scrive John Rossomando, giornalista e analista esperto di difesa e di antiterrorismo, “gli americani si rivoltano contro le guerre quando non vedono un modo per vincerle e quando sentono che le loro risorse vengono sprecate. Ciò si è verificato col Vietnam, con l’Iraq, con l’Afghanistan e oggi con l’Ucraina, che è vista come una guerra per procura alla quale milioni di americani non intendono partecipare.” Niente di nuovo sotto il sole quindi. Il cittadino medio americano inoltre, punta il dito anche contro Hunter Biden, figlio del presidente. Le situazioni che lo hanno visto coinvolto assieme ad alcune prostitute, mettono in imbarazzo i democratici più di quanti essi non siano disposti ad ammettere. Fonte: https://strumentipolitici.it/lo-dicono-a-washington-e-pure-a-kiev-tra-scandali-e-corruzione-allucraina-resta-pochissimo-tempo/