Che cos’è la grafica?
Questa è una domanda che sentiamo rivolgere spesso a chi magari è graphic designer o si occupa della parte visiva di una campagna pubblicitaria.
Partiamo con la storia, so che a molti non piace questo momento ma è necessario per capire come essa sia nata e come si sia sviluppata ed evoluta in base ai cambiamenti storici passati.
I primi disegni che indicavano chiaramente persone, animali e oggetti risalgono alla preistoria, ovviamente non possono essere considerati come grafica di design ma già all’epoca quei segni significavano qualcosa; è l’inizio dell’evoluzione.
Per parlare di grafica o almeno di immagini usate per pubblicizzare un prodotto dobbiamo spostarci molto in avanti, ovvero tra li fine dell’Ottocento e inizio Novecento, quando la pubblicità fa conoscere al vasto pubblico l’esistenza di un prodotto sul mercato.
Ovviamente in tutto il periodo precedente c’è la storia dell’arte che ha contribuito molto alla formazione dell’idea che un’immagine possa veicolare un messaggio e quindi essere sfruttata a tale scopo, ma di questo non parleremo.
Tra Ottocento e Novecento le immagini venivano utilizzate in volantini, cataloghi dei prodotti e nei cartelloni con l’unico scopo di proporre e far conoscere un prodotto. Per non parlare delle illustrazioni di Alphonse Mucha (qui potete leggerne la storia e ammirarne le opere: https://www.alfonsmucha.org) che, con il suo stile caratteristico diede il via allo stile liberty, venivano utilizzate per decorare i prodotti, considerati veri oggetti di design.
Successivamente, tra gli anni ’20 del Novecento e gli anni ’70 la pubblicità assume la consapevolezza che bisogna formare nelle persone l’esigenza di acquistare il prodotto; quindi si da il via al fatto che bisogna mostrare il prodotto in azione e i benefici che se ne ricavano dal suo utilizzo; fenomeno che si è intensificato alla fine della seconda Guerra Mondiale, quando la pubblicità ha costituito un elemento portante nella formazione di gusti e modelli da seguire.
Ancora oggi l’advertising tende a imporre le mode, ma grazie all’avvento del Web si sono sviluppati nuovi metodi e mestieri che fanno utilizzo soprattutto della comunicazione visiva per trasmettere informazioni e messaggi. Visto che si vive nell’epoca delle immagini, si avrà quindi bisogno di persone che abbiano esperienza in grafica pubblicitaria Roma.
Cosa fa la grafica pubblicitaria Roma.
Abbiamo percorso in breve la storia della grafica e abbiamo detto il perché essa si sia sviluppata. Ancora oggi il suo scopo non è cambiato ed in alcuni casi si è anche esteso oltre all’uso esclusivo al servizio della pubblicità.
Un’agenzia grafica pubblicitaria Roma, infatti si occupa di arti visive differenti che vanno dalla creazione di marchi e logotipi riferite ad aziende che li richiedono come elemento di distinzione della loro società; inoltre è in grado di realizzare packaging di prodotti, ovvero l’imballaggio esterno, che non riguarda solo il materiale utilizzato per la sua creazione ma comprende aspetti immateriali del processo estetico che identifica il contenuto e ne suggerisce la qualità.
Nell’ambito dell’editoria, un’agenzia grafica può ideare e realizzare le copertine di libri, riviste e giornali; e infine può occuparsi della comunicazione visiva delle campagne pubblicitarie.
Questi differenti compiti richiedono esperienza nell’ambito delle arti grafiche, che comprendono disegno, pittura, fotografia, utilizzo di software per la manipolazione delle immagini digitali; progettazione grafica, tecniche grafiche e di illustrazione, stampa e prestampa e molti altri che non andremo ad elencare.
Essendo un comunicatore, il graphic designer deve inoltre possedere conoscenze in altri ambiti come la tecnica pubblicitaria e comunicazione visiva, marketing, promozione pubblicitaria e commerciale, comunicazione d’impresa. Questi ed altre competenze possono fare la differenza perché permettono di conoscere meglio il mercato in cui un’agenzia pubblicitaria Roma è inserita; permettono di studiarlo e capire le tendenze e i gusti dei possibili clienti; inoltre è possibile attuare una sorta di comunicazione persuasiva che non sfrutta il parlato ma le emozioni suscitate dalle forme e dai colori per indurre a comportamenti finali che consistono nell’acquisto di quel prodotto.
Oltre a queste competenze, un graphic designer deve possedere uno spirito critico e creatività che gli permettono di variare anche il tipo di lavoro che gli viene richiesto. Può essere infatti contattato come illustratore se si vogliono rappresentare soprattutto concetti e storie, di libri o visual pubblicitari; come già detto può progettare logotipi per identificare un prodotto, un brand o una società, in questo caso dovrà informarsi sull’azienda che gli richiede il lavoro e sul suo target di riferimento per creare un marchio che sia immediato, leggibile e che riconosca la marca così da creare l’identità dell’azienda.
Altri possibili professioni possono essere il web designer e il grafico multimediale che possono anche lavorare insieme; il primo progetta le pagine web, scegliendo stile e contenuti, ne progetta gli elementi visivi, gli strumenti di navigazione e la loro posizione; il secondo progetta immagini per i prodotti multimediali come le animazioni 3D.
Ricapitolando, il lavoro di una agenzia grafica è molto ampio e comprende tutte quelle forme di comunicazione visiva utili per trasmettere un messaggio o far passare l’identità di un azienda e il suo prodotto; richiede molte competenze specifiche e soprattutto qualità intrinseche nella persona stessa e che la identificano come un’artista.