Vogliamo dimenticare i lunghi mesi di sacrifici, interruzioni, protocolli e prescrizioni in materia di sicurezza sanitaria che non hanno impedito che il settore degli eventi si fermasse. Le lunghe attese e discussioni per sapere cosa era riportato nel testo dei DPCM succedutisi nel corso dei mesi e anche quelle di queste ore per contenuto del DPCM di Natale.
Vogliamo dimenticare le speranze deluse di chi come anche questa volta pensava di poter riprendere un attività in qualche caso ferma da Febbraio. I Bonus e i ristori mai arrivati nella misura necessaria a ricoprire spese e tasse.
Sappiamo che questo Natale sarà diverso, grigio e pieno di pensieri per il futuro per tanti organizzatori, dovrà passare ancora del tempo prima che nelle piazze dei nostri paesi e città si sentano i suoni e i sapori delle manifestazioni.
Come ConFeventi siamo accanto a tutti gli organizzatori di eventi e stiamo lavorando con le amministrazioni per una rapida ripresa in sicurezza degli eventi appena possibile crando un rapporto di collaborazione che vada aldilà di questo momento che ha cambiato le nostre vite
Ma c’è altro che vogliamo dimenticare, gli attacchi gratuti e ingiustificati da parte di sedicenti organizzatori o gruppi che si ergono a paladini della categoria nei confronti di quei colleghi che operano all’interno dei centri commerciali.
Una brutta immagine quando si vuol rappresentare una categoria la si abbraccia e se ne condividono le ragioni e se ne promuovono le aspirazioni ma sopratutto si difendono i diritti di tutti. Non esistono organizzatori di serie “A” e serie “B” per puro interesse di una parte. La mediazione è una delle grandi lezioni dell’associazionismo altrimenti non si è degni di fregiarsi del titolo di associazione. Una brutta pagina che speriamo venga seppellita dalla prima neve e dilavata dalle piogge di questi giorni. A puro titolo informativo diciamo che chi opera all’interno di un centro commerciale sottostà a precisi criteri dettati dal protocollo della struttura ospitante cui vanno aggiunti quelli prescritti dal protocollo anticontagio dell’organizzatore. Ricordiamoci che all’aperto l’intera responsabilità ricade sull’amministrazione che concede le autorizzazioni cioè sindaci e amministratori.
Dovremmo essere tutti uniti e non dividerci, sappiamo che è dura ma l’obiettivo è quello di riprendere a lavorare e se qualcuno inizia prima dobbiamo farcene una ragione.
Il nostro mantra è NOI VOGLIAMO GUADAGNARCI IL NOSTRO PANE. Le Istituzioni ci devono ascoltare, devono capire che NOI ESISTIAMO!