Settembre 15, 2024

Gli utenti a volte non sanno esattamente come o che cosa dovrebbero fare. Perché accade ciò ?
 
– L’utente non ha ricevuto o non ha assimilato nel giusto modo, le istruzioni necessarie su come svolgere o eseguire determinati incarichi .
 
– Sovente l’animatore parte dal presupposto sbagliato, che una volta spiegato ciò che intende fare il gruppo, nessuno escluso, sappia esattamente che cosa e come farla. A volte però, può capitare che non tutti abbiano recepito le indicazioni, seguito i consigli dell’animatore, e in questi casi o per timidezza o per paura di sfigurare davanti agli altri, queste persone sono riluttanti nel porre domande.
– La visione di gruppo, di ciò che un determinato lavoro implica è alquanto ristretta. Questo tipo di utenza afferma che “non è compito suo “.
 
Che cosa può fare in questi casi l’animatore per aiutarli ?
 
– Per prima cosa bisogna fornire a tutti le informazioni utili e necessarie per imparare come deve essere fatto qualcosa. Utili in caso di attività di recitazione e di gioco, le esemplificazioni pratiche o le simulazioni. Tutto ciò consente ad ogni singolo elemento di esercitarsi onde acquisire adeguata padronanza del suo compito.
 
– Ripetere più di una volta servendo anche di esempi attinenti, istruzioni o spiegazioni sul modo in cui devono essere fatte le cose e su cosa ci si aspetta da ogni appartenente al gruppo, tenendo in giusta considerazione il fatto di avere di fronte delle persone disadattate.
 
– Incentivare le domande, stimolare gli utente allo scambio di idee, al libero confronto. Occorre incitare, invogliare nel giusto modo i componenti del gruppo, esortandoli anche a fare domande rivolgendosi all’animatore quando anche quando hanno da porre dei suggerimenti.
 
– Pianificare insieme al gruppo i progetti, le nuove idee, distribuire adeguatamente gli incarichi. Fornire se è necessario ed in base alle differenti attitudini, una descrizione chiara del ruolo che determinate persone devono ricoprire.
 
Essere troppo indulgenti o permissivi danneggia gli utenti, perché accade ciò?
 
– Gli sforzi che i componenti del gruppo hanno compiuto in passato, a loro avviso non hanno ricevuto la giusta considerazione. Quindi la reazione del gruppo è “ perché sforzarsi di provare? a che scopo partecipare a tale iniziativa ? perché  impegnarsi se poi non se ne trae alcuna gratificazione ? ”
 
– Quando un determinato elemento ha compiuto degli errori, questi sono stati corretti dall’animatore in persona oppure da un altro membro del gruppo e non dal diretto interessato.
– Ogni volta che un singolo utente si rifiuta di assumere incarichi a suo dire troppo impegnativi, gliene vengono affidati di più facili.
 
Che cosa deve fare invece l’animatore in questi casi per aiutare gli utenti ?
 
– Occorre valorizzare prima l’operato del singolo e poi di tutto il gruppo di lavoro. Bisogna compiere adeguati apprezzamenti per gli sforzi compiuti, soprattutto nel caso di incarichi che presentano difficoltà e ciò tenendo presente le attitudini e le personalità individuali.
 
– L’animatore deve lasciare che siano i membri del gruppo a correggere i propri errori, intervenendo nel modo corretto e solo per aiutare a correggerli.
 
– Occorre responsabilizzare le persone, fornendo però adeguata assistenza. Quando si acquisisce padronanza di un compito, fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, allora tutto risulterà più semplice.
 
Talvolta il gruppo è convinto di svolgere bene determinate attività, di prendere parte nel giusto modo alle iniziative promosse dagli animatori, ma non è così, perché?
 
Solo raramente vengono fatte riunioni e verifiche circa gli obiettivi da raggiungere. Per la maggioranza degli utenti vale il detto ”nessuna nuova, buona nuova”.
 
– Se vengono indette riunioni di gruppo per fornire indicazioni circa l’andamento del gruppo stesso, ciò può avvenire molto tempo dopo che si sia verificato qualche episodio rilevante. Di conseguenza l’episodio stesso non assume più grande valore o non ha un impatto rilevante sulle persone che l’hanno provocato.
 
Che cosa deve fare l’animatore in questi casi ?
 
– Occorre verificare regolarmente gli obiettivi prefissati ed aggiornare il gruppo sui progressi riscontrati.
 
– Periodicamente è indispensabile, visto che si è a contatto con persone socialmente “deboli”, esaminare i singoli progressi mediante un colloquio che preveda un’auto valutazione. In questo modo ogni membro del gruppo avrà la consapevolezza dei progressi da lui fatti.
 
Gli utenti a volte pensano che le attività di animazione siano solo un piacevole passatempo, un divertimento collettivo, ma non è così. Perché accade questo?
 
– Non vedono l’utilità nell’impegnarsi in attività di animazione. Ignorano i fini socio educativi dell’animazione e per tali motivi non si lasciano coinvolgere.
 
– Coloro che hanno svolto in precedenza attività similari che rientrano nei programmi animazione (es. pratica di uno sport, attività artistiche o teatrali ecc.) intendono continuare a svolgerle come hanno sempre fatto e non vogliono cambiare il loro modo d’operare.
 
Che cosa deve fare l’animatore per aiutarli ?
 
– Spiegare i motivi ed i vantaggi di operare differentemente. Sottolineare l’importanza dell’animazione sotto il profilo del recupero della personalità e come strumento di socializzazione. Occorre dimostrare a tali persone come attraverso l’animazione si possono ottenere risultati migliori sotto il profilo del rendimento.
 
– Coinvolgere il più possibile gli scettici, nella pianificazione per attuare il cambiamento. In tal modo è più probabile che le varie iniziative vengano accolte e sostenute da tutti i membri del gruppo.
 
Esistono degli ostacoli che limitano la totale partecipazione, il coinvolgimento. Perché accade ciò ?
 
Non dispongono ancora delle risorse necessarie sotto il profilo delle competenze, oppure presentano degli impedimenti legati alla loro natura psichica per poter svolgere determinate attività.
 
– Sono state impartite loro delle istruzioni contrastanti circa il giusto modo per svolgere quella specifica attività. ( ad esempio prima da un animatore e successivamente da un altro collega ).
 
– Altri dipendenti della struttura, provenienti quindi da altri reparti, provocano interferenze nel lavoro eseguito dagli animatori e fomentano dissidi e disordini tra i membri del gruppo.
 
Come deve agire l’animatore per evitare che si verifichino tali episodi ?
 
– Occorre individuare le cause degli ostacoli per cercare di eliminarle.Talvolta un aiuto può essere fornito mediante un maggiore impegno, fungendo da guida per coloro che non hanno acquisito ancora sufficiente autonomia, ma che abbisognano di un ulteriore sostegno morale e professionale.
 
– L’animatore deve affrontare i problemi con i colleghi per evitare di confondere le idee al gruppo. E’ chiaro quindi che ogni animatore dovrà svolgere il suo lavoro senza interferire in quello di altri colleghi, ognuno deve operare esclusivamente nella sua area di competenza.
 
– Stesso discorso va fatto per il personale presente nella struttura, bisogna chiarire le posizioni contrastanti e stabilire un rapporto di reciproca fiducia ed assistenza.
 
Gli utenti si rifiutano di svolgere alcune attività in quanto non sanno perché dovrebbero farlo. Come mai accade questo ?
 
– I precedenti tentativi di farli partecipare a determinate attività sono falliti o non hanno ricevuto i giusti meriti. Alcune iniziative non hanno riscosso i consensi sperati, il fallimento ha quindi scoraggiato il gruppo che evita di impegnarsi nuovamente in quell’attività specifica.
 
– Poiché il gruppo non comprende il reale motivo o l’importanza di svolgere quel determinato compito, non ritiene che valga la pena di compiere quello sforzo richiesto.
 
Che cosa può fare l’animatore per aiutare il gruppo ?
 
– Per prima cosa occorre ridare entusiasmo e fiducia al gruppo, elogiando l’impegno dei singoli e dando un giusto riconoscimento degli sforzi compiuti. Bisogna discutere col gruppo affrontando qualunque loro ansia o preoccupazione.
 
– Occorre stimolare il gruppo facendo ritrovare la giusta grinta per affrontare nuove “sfide” che potrebbero rivelarsi estremamente stimolanti. Bisogna che l’animatore pianifichi e risolva i problemi con il gruppo, ciò consente il coinvolgimento e facilita la comprensione dell’importanza di un determinato incarico in sede di animazione operativa.
 
A volte alcuni membri del gruppo temono una conseguenza negativa e sono timorosi nell’affrontare i programmi animazione. Perché avviene questo?
 
-Temono che se fanno qualcosa di sbagliato l’animatore si arrabbi eccessivamente. Questa sensazione è dovuta al modo in cui hanno visto reagire l’animatore ai problemi o agli errori in passato.Una reazione emotiva eccessiva, mal controllata, può infondere un senso di paura.
 
– Hanno paura degli insuccessi e quindi evitano situazioni nuove e che richiedono loro di assumere dei rischi, delle responsabilità.
 
Che cosa può fare l’animatore per evitare l’ insorgere di questi problemi ?
 
– Occorre evitare il sarcasmo, gli scatti emotivi vanno adeguatamente dosati e controllati quando si verificano problemi o errori. Bisogna sempre ricordarsi di avere a che fare con categorie di utenti disadattate e quindi basta un niente per farli regredire alla situazione di partenza, vanificando tutto il lavoro compiuto sino a quel momento.
 
– Se vengono commessi degli errori bisogna essere pazienti e tolleranti ma allo stesso tempo fermi e decisi. E’ bene evitare di instaurare un clima in cui gli errori vengono evidenziati eccessivamente. Bisogna incentivare costantemente le domande. Quando l’animatore si accorge che il gruppo è riluttante a provare qualcosa, si deve discuterne per incoraggiare i loro sforzi di procedere.
 
 

( a cura dello staff di Animandia, tratto da Analisi generale dell’animazione Edizioni Effegi)

 
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